Riceviamo e pubblichiamo - Abbiamo assistito per qualche tempo a un gran dibattito su chi potesse essere, nei rispettivi schieramenti, il candidato a presidente della Provincia più idoneo. Purtroppo non è stato un bello spettacolo, una politica ridotta a nomi, correnti e gruppi, senza mai l’idea che vi fosse un vero confronto di idee e programmi.
Adesso che finalmente, dopo parti dolorosi, conosciamo i nomi dei prescelti, vorremmo confrontarci su alcune proposte. Premesso, l’amministrazione provinciale ha compiti ampi, cultura, strade, politiche del lavoro e sociali, formazione professionale, scuole, su cui un qualsiasi candidato deve e può esprimere il suo orientamento; ogni progetto però cammina sulle spalle dei tanti dipendenti che ogni mattina, seppur insultati come fannulloni e incompetenti da vari ministri e giornali, realizzano i programmi dell’ente.
Sulla base di questa banale osservazione, vorremmo rivolgere alcune domande ai candidati, in modo da capire quali orientamenti intendono avere nella gestione del personale e della macchina amministrativa:
1 - Tenuto conto dell’enorme costo annuale del direttore generale vi è l’impegno a non prevedere più tale figura e/o similari?
2 - In considerazione delle continue assunzioni di personale precario per il tramite di agenzie interinali e altro, con maggiori costi per l’ente e minore trasparenza nella selezione; visto che comunque tali spese incidono sul costo del personale, vi è l’impegno ad assunzioni mediante procedure di evidenza pubblica possibilmente con graduatorie numeriche?
3 - In relazione ad una crescente disarmonia dei comportamenti dei dirigenti in merito al trattamento del personale, è pensabile che la gestione del personale e delle relazioni sindacali possa fare capo al Presidente della provincia in modo da accorciare la catena delle decisioni e delle responsabilità?
4 - Tenuto conto che molti uffici sono in locali presi in affitto con locazioni di non scarsa entità, in considerazione che alcuni uffici presentano situazioni di non messa a norma, si ritiene doveroso un capitolo di spesa e un intervento per la sicurezza dei lavoratori?
5 - Considerando gli impegni presi dal presidente Mazzoli nel mese di dicembre 2009 a reintegrare il fondo salario del personale di circa 500 mila euro tolti unilateralmente negli anni precedenti, tale impegno è confermato comunque?
6 - Ogni politico ha diritto alle sue segreterie di fiducia, possiamo augurarci però che tali segreterie vengano pagate con i soldi del partito e non con i soldi destinati al personale interno?
7 - Infine, a tutto il personale precario che da anni è in servizio presso l’ente, si garantiranno eguali opportunità e garanzie?
Ci siamo permessi di rivolgere queste sette semplici domande per tentare di capire rispetto alle politiche del personale quali sono gli orientamenti dei candidati alla guida dell’ente.
Augurando buon lavoro a tutti i candidati, attendiamo risposte
Lino Rocchi e Sergio de Paola
RdB Viterbo