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Smaltimento e recupero dei fanghi derivanti dal lavaggio di teli agricoli in polietilene
Regione Lazio e Polieco, firmato l'accordo
Viterbo - 8 marzo 2010 - ore 17,30

- Grande successo per l'iniziativa che il Consorzio PolieCo (Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene) ha organizzato quest'oggi, a Roma all'Hotel Nazionale, congiuntamente con la Regione Lazio (Dipartimento Enti Locali, Reti Territoriali Energetiche, Portuali, Areoportuali e dei Rifiuti).

Al centro dell'iniziativa la sigla dell'Accordo di Programma cui i due Enti succitati hanno dato vita con la finalità di ottimizzare il ciclo dei rifiuti e, più in particolare, per verificare e sperimentare nel territorio iniziative ed attività di recupero e/o ottimale smaltimento di fanghi derivanti dal lavaggio di teli agricoli recuperati e avviati a riciclo nelle aziende associate a PolieCo.

Questa problematica assume un peso notevole nel novero dei costi di gestione delle aziende di riciclo che trattano polietilene di uso agricolo, in quanto, per tali fanghi, non esiste uno specifico codice CER che ne attesti la natura e ne indichi, di conseguenza, l'utilizzo finale.

Il risultato è che le aziende di riciclo devono accollarsi il costo dello smaltimento in discarica di tali fanghi e sommando quest'ultimo ai costi di produzione e trasporto si arriva ad un prezzo di mercato del prodotto finito che si colloca al di fuori del mercato stesso.

Tra il pubblico presente, si sono registrate oltre 40 aziende di riciclo, associate al PolieCo, a riprova della grande attenzione posta dagli imprenditori a questa problematica.

Nell'avviare i lavori della mattinata, il Presidente PolieCo, Enrico Bobbio ha sottolineato come l'Accordo sia il primo esempio di questo tipo in Italia ed ha fatto il punto sulle attività che il Consorzio sta realizzando a favore dell'ambiente e delle Aziende del riciclo.

“Chi gestisce il mercato del riciclo dei rifiuti e dei materiali ha in mano il futuro dell'economia” ha dichiarato Bobbio, citando le istanze contenute nell'ultima Direttiva europea sui rifiuti.

“La problematica che ci troviamo ad affrontare oggi è la diretta conseguenza di una necessaria distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è”, ha quindi proseguito.

Entrando nel merito della questione in oggetto, il Presidente ha sottolineato come: “Le imprese del riciclo si trovano a dover lavorare in presenza di costi nettamente superiori al passato e, pertanto, rischiano di lavorare in perdita. Abbiamo chiesto al Governo un incentivo al consumo energetico - ha continuato Bobbio - ma la nostra richiesta non è stata recepita in quanto aiuto di Stato. E' necessario, a questo punto, trovare una soluzione ulteriore che faciliti il lavoro alle Aziende che si occupano di smaltimento dei rifiuti in polietilene, la cui gran parte è costituita da teli agricoli”.

La soluzione ipotizzata durante la mattinata di lavori va nella direzione della rivisitazione della normativa di riferimento studiando un sistema attraverso il quale i fanghi di lavaggio dei teli possano essere smaltiti in modo meno oneroso. Obiettivo, questo, raggiungibile attraverso la realizzazione di Gruppi di studio mirati alla definizione della tipologia di rifiuto rappresentata da questi fanghi.

Al termine dell'intervento, il Presidente PolieCo ha anche ricordato la battaglia che il Consorzio ha intrapreso da tempo per sensibilizzare Istituzioni e Organi di controllo verso la problematica dell'esportazione illegale di rifiuti che si traduce in un ammanco di notevoli quantità di materiali sottratti al riciclo italiano ed europeo.

Presente alla firma dell'Accordo anche l'Assessore agli Enti Locali, Reti territoriali energetiche, portuali, areoportuali e dei rifiuti delle Regione Lazio, Giuseppe Parroncini che ha ricordato: “La firma di questo Protocollo è un risultato importante per la Regione Lazio che persegue una politica attenta nello smaltimento dei rifiuti, nonostante sia uscita solo nel 2008 dal commissariamento che durava sin dal '99. Ci stiamo impegnando per la riduzione all'origine dei rifiuti; c'è investimento forte per la raccolta differenziata in cui abbiamo ottenuto risultati significativi negli ultimi anni.

Potenzieremo l'industria del riciclo e contiamo di eliminare, al 2013, il conferimento della frazione indifferenziata in discarica. Per quanto concerne i rifiuti a base di polietilene – ha continuato l'Assessore - ci impegneremo nel censimento delle reti impiantistiche regionali, che rappresentano il vero limite strutturale nella regione; un comparto, invece, che se ben supportato, può creare molti posti lavoro.

In questo senso, ha ricordato: “La Regione sta investendo circa 320 milioni di euro sulla raccolta differenziata, una parte dei quali già erogata a Province e Comune di Roma”.

Luca Fegatelli, Dipartimento Territorio, Direzione area energia, rifiuti, porti e areoporti della Regione Lazio, è intervenuto nel dibattito aggiungendo che è in fase di studio un “Percorso per ridurre rifiuti in discarica e agevolare le attività delle aziende che garantiscono il recupero dei rifiuti.

La normativa ambientale carica di costi aggiuntivi le imprese del settore, scontrandosi con le esigenze di mercato. Siamo passati dai 2-3 euro di costo a tonnellata a 15 euro per lo smaltimento dei rifiuti. Creeremo un percorso alternativo per rispettare comunque la normativa, limitando però i costi da sostenere. Con i gruppi di studio cercheremo di sopperire al ritardo che ci separa da altre Regioni italiane.
Purtroppo, ha concluso: “Nell'arco di un anno non si possono realizzare nuovi impianti, il nostro termine è il 2011, quando nuovi siti saranno pronti per le 550 mila tonnellate di organico che pensiamo si dovranno smaltire; siti che si andranno ad aggiungere ai 329 centri di recupero già esistenti”.

Il punto di vista delle imprese del settore è stato portato da Walter Regis, Direttore di Assorimap che, nel ricordare come il background culturale italiano nel settore del riciclo sia nettamente superiore a quello di importanti partner europei, ha voluto sottolineare l'importanza della problematica in oggetto, in quanto: “i teli agricoli rappresentano il 50% del polietilene immesso sul mercato”.

“Assorimap - ha dichiarato Regis - collaborerà al 100% e si candida, pertanto, a far parte del gruppo di lavoro per lo studio della tipologia del rifiuto”.

Prezioso anche l'intervento tecnico di Gianlorenzo Manelli, geologo esperto nei problemi ambientali e territoriali che ha spiegato come: “Il D. Lgs. 152/2006 (TU Ambientale) presenta ombre applicative e interpretazioni da sciogliere. L'idea dell'Accordo con la Regione nasce per chiarire punti nodali non accettabili nei termini postulati. PolieCo deve farsi carico di aiutare le Aziende trovando il modo corretto di applicare la norma sulle tecniche di riciclo. Gran parte del polietilene prodotto è utilizzato in agricoltura, per cui riciclare un prodotto agricolo significa riciclare gran parte del polietilene immesso sul mercato.

Tuttavia, ha proseguito: “Uno dei problemi maggiori è che il fango derivante dalla lavorazione dei teli agricoli è comunemente assimilato al fango degli impianti di depurazione, quest'ultimo risultato di un processo biologico, considerato rifiuto speciale e pericoloso dai costi di smaltimento molto elevati. Ebbene, tale classificazione non è applicabile ai fanghi di risulta del lavaggio dei teli agricoli”.

Al termine dei lavori è intervenuta anche Lucia Ambrogi di WWF Italia che ha sottolineato come: “PolieCo offre sempre servizi concreti alle aziende, servizi che trasformano la realtà in chiave di tutela ambientale e noi, come Associazione ambientalista, non possiamo non condividerne l'obiettivo riconoscendone l'impegno profuso”.

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