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Ronciglione - Il sindaco Sangiorgi fa il punto della situazione
"La nostra acqua è garantita"
Viterbo - 9 marzo 2010 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo
- A seguito dell’allarme creato circa la potabilità dell’acqua da numerose associazioni ambientaliste e di consumatori, che tanta eco ha avuto sulla stampa di recente, il sindaco di Ronciglione Massimo Sangiorgi fornisce delucidazioni:

“L’acqua erogata dal civico acquedotto di Ronciglione, risulta certificata conforme in tutti i parametri di cui al D.Lgs. 31/2001 dall’ARPA. Tuttavia, il servizio di igiene pubblica di Vetralla con recentissima nota dell’8 marzo 2010 n. 226 ha comunicato di essere stata informata dall’ARPA di Viterbo in modo ufficioso, della presenza di alghe pur non disponendo di referto ufficiale in tal senso.

La sola presenza di alghe non implica la tossicità dell’acqua ma la verità è che chi è preposto a dare certezze di dati di laboratorio inconfutabili impronta la propria attività e le comunicazioni conseguenti a superficialità e supposizione.

Gli operatori della Asl effettuano i prelievi di acqua senza contraddittorio con addetti comunali e non comunicano al sindaco l’avvenuto prelievo; forniscono i risultati con mesi di ritardo all’autorità sanitaria locale.

Infine trovano alghe anche presso le fontane che non sono alimentate dal lago. E questo è davvero sconcertante. Oggi stesso ho inviato una lettera al direttore generale Asl ed al dirigente medico Forte invitando la struttura Asl ad una maggiore professionalità e trasparenza nei confronti dell’Autorità sanitaria locale che è il sindaco e che si avvale della Asl quale strumento tecnico operativo.

Venendo alla potabilità dell’acqua.

I parametri batteriologici e chimici sono nella norma, questo è una dato incontrovertibile. Pur tuttavia, il dirigente medico della Asl, Forte, sulla base di una ipotetica e mai dimostrata tossicità degli elementi algali, propone al sindaco di consentire il solo uso igienico-sanitario dell’acqua erogata. Insomma, la Asl pur non essendo in grado di rilevare la tossicità degli elementi, a scopo probabilmente cautelativo, consiglia l’uso limitato ai fini igienico-sanitari.

Il sindaco ha dovuto recepire il consiglio del dirigente medico emettendo l’ordinanza nel 2008. mai revocata proprio per l’assenza di nuovi dati ufficiali. Per uscire dall’impasse, stanti i limiti delle indagini Asl, proprio ieri è stata richiesta la collaborazione dell’Istituto Superiore della Sanità affinché effettui nuovi campionamenti sull’acqua del lago in relazione alla paventata tossicità di ciano batteri delle alghe.

E’ stato ingenerato un diffuso allarme tra la popolazione dalle associazioni ambientaliste e di consumatori che, a differenza degli enti istituzionali (Asl Arpa) che non forniscono esiti certi, riguardo l’ipotetica tossicità, sembrano essere depositari di verità e giungono a conclusioni nefaste sulla base del nulla.

Ha poi contribuito ad aumentare l’allarme e la confusione l’assessorato provinciale all’ambiente che ha divulgato dati relativi al sedimento dell’acqua del lago, che non hanno alcuna attinenza invece con i dati dell’acqua erogata dal civico acquedotto. Infatti, l’acqua non è erogata allo stato grezzo ma, subisce un processo di potabilizzazione, ottimizzato da questa amministrazione, con l’installazione di filtri al carbonio.

L’istituto superiore della sanità, nel “Rapporto ISTISAN 08/06” (pag. 83), esclude il rischio di tossicità da ciano tossine secrete dall’alga rubescens in paesi come il nostro che ha tecnologie avanzate nel settore della potabilizzazione delle acque per uso umano. Infine, è il caso di precisare che l’acqua erogata nella scuola primaria non è attinta dal lago di Vico ma dalla sorgente del monte Fogliano e subisce un doppio trattamento di potabilizzazione.

Il primo di carattere generale dell’apposito acquedotto, il secondo attraverso un processo di osmosi inversa attivato con apposita strumentazione in dotazione alla scuola.

I trattamenti di potabilizzazione effettuati dal comune, garantiscono una buona qualità dell’acqua. Pur tuttavia, ai fini della revoca dell’ordinanza sindacale n. 8/2008, si ritiene necessario acquisire i dati ufficiali richiesti all’istituto superiore della sanità”.

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