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Consiglio provinciale - Diretta a cura di Giuseppe Ferlicca
Inceneritore, bocciata la mozione
Viterbo - 25 novembre 2010

- ore 14,40 - Fine - Quello della minoranza è un documento incompleto e politico. Pdl e Udc votano no. Seppure il partito di centro, per bocca di Galli si sarebbe astenuto, ma la situazione non lo consente.


Sette favorevoli e undici contrari. Mozione bocciata.


ore 14,20 - Il documento della minoranza presenta inesattezze. Lo fa notare Mantuano (Pdl): "Si parla di un piano regionale in cui si fa riferimento a un inceneritore nella nostra provincia. Ma dove è il riferimento?

Conveniamo sulla raccolta differenziata. Diciamo no al conferimento da altre province su Viterbo. Ma non vogliamo nemmeno il contrario. I nostri rifiuti non devono andare altrove.

Diciamo sì, alla chiusura all'interno della Provincia del ciclo dei rifiuti. Quale sarà la soluzione? La troveremo. Sará la meno impattante".

Se non si dice no all'incenerimento dei rifiuti, si lascia la porta aperta. É la replica di Battisti (Pd): "Noi abbiamo il coraggio di dire no alla termovalorizzazione. Perché non conveniente e lo sarebbe solo attraverso rifiuti che arrivano da altre province. Se secondo voi l'incenerimento è ancora una porta aperta, ditelo".

La mozione del centrosinistra è un no politico al piano regionale dei rifiuti, secondo Mantuano. Come dire: irricevibile.


ore 13,50 - Dai rifiuti al regolamento. Meroi bacchetta la minoranza: "Quando si chiede un consiglio provinciale straordinario, bisogna predisporre prima un documento, da parte di chi lo chiede, per capire quale è l'oggetto del discutere". La minoranza non concorda. In passato non era così.

Intanto l'opposizione presenta una mozione in cui si chiede di partire da subito con rifiuti zero e dire no a impianti di incenerimento.

Il testo della mozione

Visto il piano regionale dei rifiuti adottato dalla giunta regionale dal quale si evince chiaramente la chiusura del ciclo con trattamento di incenerimento e dunque con la realizzazione di un’inceneritore nella nostra Provincia.

Considerato che la Provincia di Viterbo intende raggiungere il 60% di differenziata entro il 2011 e conseguentemente le quantità di rifiuti indifferenziati si ridurrebbero a 50.000.000 kg, quantità che rende non conveniente un termocombustore che funzioni solo con le quantità di rifiuti viterbesi.

E che qualunque forma di chiusura del ciclo con termocombustore aprirebbe sicuramente le porte ai rifiuti di altre provincie.

Esprimiamo contrarietà assoluta alla realizzazione di impianti di incenerimento nella nostra Provincia in quanto rappresenterebbe una ulteriore servitù del nostro territorio ed un ulteriore colpo alla costruzione di un processo di sviluppo basato sulla qualità del territorio

Aderiamo fin da oggi alla strategia rifiuti zero , elaborata nella nostra regione dalla rete regionale rifiuti, già attuata in altri enti , condividendone le azioni che riteniamo farne linee guida di questa provincia per la gestione dei rifiuti .


ore 13,20 - Che strategie si devono attuare per arrivare al 60% di raccolta differenziata? Se lo domanda Meraviglia (Udc). "La Provincia deve partecipare alla stesura del piano rifiuti. Va coinvolta - afferma Alfio Meraviglia - Spero che si possa firmare all'unanimità un documento in tal senso. Dobbiamo dare risposte ai cittadini e questo significa anche farci sentire nelle stanze dove le decisioni sono prese".

Occorre fare una scelta. Si o no a un impianto. Lo chiede Palozzi. Una scelta netta su cui la Provincia si deve esprimere. "Noi - spiega il consigliere Pd - siamo contrari alla chiusura del ciclo con un termovalorizzatore o inceneritore che sia".

Nessuno deve essere convinto d'avere la verità su un tema del genere. Lo sottolinea l'assessore Equitani (Pdl): "Siamo all'inizio di un percorso. Siamo tutti d'accordo sul porta a porta e sui rifiuti di Rieti che debbono rimanere a Rieti.

Le altre province non possono chiedere di chiudere il ciclo come vogliono. Tutto va discusso, al di là dei preconcetti. La differenziata è il primo obiettivo, ma programmi come rifiuti zero richiedono tempi lunghi, fino al 2020.

Oggi non è il momento di dare risposte definitive".


ore 12,26 - Si passa ai rifiuti. Sul piano regionale, illustra la situazione Luzi (Pd). "Un piano che non si tiene in piedi, viste anche le previsioni sulla raccolta differenziata".

Viterbo continuerà a ricevere i rifiuti di Rieti fino al 2017, stando al piano e stando al consigliere Luzzi. Che sottolinea il no secco a un termovalorizzatore nella Tuscia. Ennesima servitù.

Mentre per Bengasi Battisti (Pd) un'alternativa all'impianto c'è. La strategia rifiuti zero.

Un intervento il suo che inizia consegnando tre pagine fitte in cui sono riportate le sostanze che si sprigionano durante l'attività di termovalorizzazione.

Quindi proiettando una serie di slide sui numeri sui rifiuti, partendo dalla raccolta differenziata. Quella che non si fa. Arriva nel cassonetto il 96% di rifiuti che è riciclabile. E riciclando, verrebbe meno l'esigenza di un termovalorizzatore. Non sarebbe conveniente, con un risparmio calcolato di 14 milioni di euro l'anno.

"Vorrei invitare realtà come Viterbo a intraprendere un percorso che altri comuni hanno fatto sulla differenziata - ha affermato Battisti -. Ci sono cinque anni per mettere in atto la strategia rifiuti zero, mettiamola in atto e la discarica non servirà più, così come il termovalorizzatore. Possiamo essere la prima provincia in Italia che mette in atto questa strategia. Troviamo unità su temi che non hanno colore politico".


ore 11,44 - "Questa non è una bettola".

Si apre la seduta di consiglio provinciale straordinario dedicato ai rifiuti, ma prima le interrogazioni. Che riscuotono poco interesse. Chiacchiericcio tra i consiglieri, chi esce e chi entra, così il presidente Camilli precisa: "Il consiglio provinciale non è una bettola. Serve più sobrietà".

Prima dei rifiuti, la mozione proposta da Maurizio Palozzi sulla richiesta di stato di calamità naturale della castanicoltura. Approvata all'unanimità.


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