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Con le nostre Dop possiamo giocare d'attacco a livello commerciale e qualitativo. Le feste dell'olio sono una sfida che dobbiamo continuare e che dobbiamo valorizzare”.
Queste le parole del presidente della camera di commercio di Viterbo Ferindo Palombella con le quali ha aperto la conferenza sulle Feste dell'olio della Tuscia.
Manifestazioni che sono iniziate il 13 novembre e si svolgeranno fino all'8 dicembre tra Blera, Canino, Tuscania e Vetralla.
L'incontro che si è svolto questa mattina alla sala consiliare della Camera di Commercio ha visto alternarsi, oltre a Palombella, l'assessore all'Agricoltura della Provincia di Viterbo Francesco Simeone e i sindaci, assessori, presidenti di Pro loco e rappresentanti delle associazioni agricole della Tuscia.
Si è parlato dell'importanza della promozione e della pubblicità dei prodotti locali per dare modo di raggiungere un pubblico più grande a livello regionale e nazionale.
“Stiamo cercando di promuovere il nostro olio anche a livello nazionale – ha spiegato il sindaco di Canino Lina Novelli – ed è difficile in questo periodo di globalizzazione riuscire a pubblicizzare un prodotto locale. Siamo orgogliosi tuttavia di poter affermare che la sagra che si terrà il 7 e l'8 a Canino farà parte della tappa regionale del 'Girolio'”.
E poi la volta dell'assessore all'agricoltura della Provincia.
“Non è soltanto l'olio che va valorizzato nel nostro territorio – ha sottolineato invece Franco Simeone – ma tutto il settore agricoltura, al quale va dato il giusto sostegno in un periodo in cui il maltempo l'ha fatta da padrone. Ben vengano dunque queste iniziative che permettono di sostenere le nostre zone non solo dal punto di vista enogastronomico, ma anche dal punto di vista del turismo”.
Non sono stati, però, solo gli eventi e le degustazioni a essere promossi, ma anche l'educazione a una giusta alimentazione. E in particolare la dieta mediterranea, apprezzata in tutto il mondo.
A Vetralla è stato organizzato il concorso “La vettina d'oro” proprio per avvicinare i giovani a una corretta alimentazione e soprattutto per “educare” i genitori che devono essere i primi a dare l'esempio e a non assecondare il consumo del cibo spazzatura.
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