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Viterbo - Il bilancio del primo incontro organizzato a Beni culturali
Una lezione contro la mafia
Viterbo - 25 novembre 2010 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Oggi 25 Novembre si è tenuto un incontro - dibattito nella Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi della Tuscia nell’ambito della manifestazione “I tempi che corrono” dal tema “Legalità negate: testimonianze di lotta alle mafie”.

All’incontro organizzato dagli studenti della Facoltà in collaborazione con la Presidenza e le Associazioni Universitarie hanno partecipato Francesco Forgione, ex presidente della Commissione Parlamentare anti-mafia, Umberto Cinalli referente Legambiente per l’Osservatorio Ambiente e Legalità “Rosario Livatino”, Silmanna Chiovelli Vassallo, sorella di Angelo Vassallo sindaco di Pollica, ucciso dalla camorra per aver cercato di difendere la bellezza della propria terra.

La manifestazione ha voluto essere anche una dimostrazione di vitalità della Facoltà in un periodo nel quale l’Università Pubblica viene costantemente vessata e umiliata da provvedimenti che ne vogliono minare l’autonomia e l’indipendenza e che mettono sempre di più in discussione il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.

Durante il dibattito Francesco Forgione ha affermato che l’unico modo in cui si può sconfiggere il fenomeno mafioso è creando una rete civile di lotta alla mafia: infatti soltanto impegnandosi a rendere il proprio territorio libero da connivenze e clientelismi si potrà sradicare la base stessa del potere mafioso.

Umberto Cinalli ha messo in evidenza come la realtà viterbese, in apparenza un’isola felice, sia in realtà terreno fertile per lo sviluppo degli affari dell’economia mafiosa, in particolar modo per quanto riguarda il fenomeno dello smaltimento dei rifiuti tossici.

Sempre nel territorio viterbese, un’altra importante fonte di guadagno per le organizzazioni criminali, secondo quanto emerso dal rapporto dell’Osservatorio Ambiente e Legalità, è il traffico internazionale di opere d’arte e di beni archeologici, attraverso il quale viene trafugata una quantità enorme di manufatti.

E’ primario sottolineare come non sia possibile dare una connotazione geografica alla presenza delle mafie: inizialmente si sono sviluppate nel Meridione, poi hanno seguito i flussi migratori per continuare lungo i flussi economici: ovunque si possa investire, le associazioni a delinquere sono ora presenti e trasformano sempre di più le loro ricchezze in investimenti ‘puliti’, rendendo difficoltosa la rintracciabilità dei capitali; ad oggi è stato stimato che solamente il 30-40% dei proventi illeciti viene rinvestito in attività criminose.

La partecipazione all’evento è stata massiccia e soprattutto ha dimostrato come tali eventi possano risvegliare gli animi di una realtà apparentemente sopita.

Il prossimo appuntamento con ‘I tempi che corrono’ è fissato al 16 dicembre, presso i locali della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali suonerà il duo femminile di canti dal mondo ‘La Molin Bruge’ e sarà presentato il film ‘Di me cosa ne sai’ di Valerio Jalongo, proiettato in serata al cinema Trieste nell’ambito della manifestazione ‘L’Italia che non si vede’.

Rappresentanti degli Studenti e delle Associazioni studentesche della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali


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