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Provincia - L'assessore Franco Simeone incontra il "popolo dei cinghiali"
"La caccia è una risorsa per l'ambiente"
Vterbo - 26 novembre 2010 - ore 11,30

L'assessore alla caccia Franco Simeone
- L’assessore alla caccia Franco Simeone ha incontrato a Palazzo Gentili il “popolo dei cinghialari”

Nutrita la partecipazione di cacciatori per quella che, l’assessore, ha definito “una prima occasione per conoscerci e confrontarci”.

Presenti anche il dirigente del settore Mauro Gianlorenzo, il responsabile del servizio veterinario del distretto di Montefiascone Giuseppe Micarelli e alcuni rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico

“Non sono cacciatore – ha spiegato l’assessore Simeone – ma sono fra coloro che ritengono la caccia una risorsa, utile per mantenere l’equilibrio ambientale.

I cacciatori, al pari degli agricoltori, sono infatti le migliori ‘sentinelle del territorio’. Naturalmente sono tenuti a rispettare le regole, ma fortunatamente quelli che non lo fanno sono una ristretta minoranza”.

Simeone è poi passato ad assicurare tempi rapidi per la presentazione del nuovo regolamento della caccia al cinghiale: “So perfettamente quanto questo strumento sia richiesto e atteso dai cacciatori – ha aggiunto – per quanto mi riguarda conto di presentarlo in tempi brevissimi.

Non abbiamo grandi disponibilità finanziarie, ma intendo rispettare gli impegni assunti con le varie categorie con cui sono chiamato a confrontarmi. Ho avuto già vari incontri con i capisquadra per elaborare un testo largamente condiviso”.

Con i tecnici presenti si è poi passati ad affrontare due argomenti particolarmente delicati: lo smaltimento delle carcasse e la lotta al parassita “Trichinella” che colpisce i suini e rischia di contagiare anche l’uomo che mangia le carni.

Per quanto riguarda il primo aspetto sono circa tremila i cinghiali abbattuti ogni anno. Ognuno di questi pesa intorno ai 50 chili. Circa il 30% della carcassa deve essere smaltito. La Provincia ha predisposto un servizio affidato alle singole squadre.

Le carcasse saranno conferite negli ecocentri presenti sul territorio provinciale, una decina in tutto, per essere trasportate e bruciate negli appositi inceneritori.

Ogni squadra poi, una volta abbattuto il cinghiale, provvederà a prelevare dall’animale circa 20 grammi di diaframma. Il materiale prelevato sarà consegnato al servizio veterinario e successivamente fatto analizzare dall’Istituto Zooprofilattico per rilevare l’eventuale presenza del temutissimo parassita ed attivare le necessarie misure di salvaguardia per impedire la diffusione dell’infezione.


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