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I locali del centro antiviolenza Erinna
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- 870 colloqui in un anno.
La violenza sulle donne c'è e si vede.
Che sia psicologica, fisica o anche solo economica, purtroppo, è un fenomeno presente. Anche in una cittadina di provincia come Viterbo.
Nel 2009 il centro Erinna, che dal 2000 svolge la sua attività di ascolto e aiuto alle donne a Viterbo, ha organizzato 870 colloqui.
Un dato preoccupante che aumenta di anno in anno.
“Le donne che vengono da noi – spiegano Valentina e Anna – hanno subito violenze di ogni genere.
Da quella puramente psicologica a quella fisica e sessuale. Nella maggior parte dei casi si tratta di padri, figli, mariti. Uomini che vivono a stretto contatto con loro, spesso proprio sotto lo stesso tetto”.
Un dato da tener presente è che non sono solo le giovani donne a subire violenze. “Abbiamo avuto a che fare con persone dai 15 ai 70 anni – continuano Valentina e Anna -. E il fatto di essere adulte, o a volte anche anziane, non facilita affatto la situazione.
Una donna che a più di 60 anni decide di abbandonare il tetto coniugale perché non ce la più, deve fare i conti non solo con il marito, ma anche con i figli, che potrebbero non reagire bene alla notizia schierandosi con uno dei due genitori”.
Il centro Erinna ha una sua sede fisica dal 2006, ma è stato costituito nel 2000 e già nel 1997 fu fondata l'associazione di aiuto e ascolto contro la violenza e la discriminazione di genere.
E' costituito da sole donne, due che vi si dedicano completamente, ed altre volontarie che si alternano ogni anno a seconda delle esigenze e delle possibilità.
Per celebrare i suoi primi 10 anni le volontarie di Erinna hanno pubblicato quest'anno un libro che fa il punto su tutte le battaglie combattute in questo periodo: stupri, violenze e abusi sopportati dalle donne di Viterbo e provincia che con coraggio e determinazione hanno deciso di farsi aiutare dall'associazione per rinascere e rifarsi una vita fuori da quell'incubo.
Purtroppo uno dei problemi di base sono i finanziamenti. “Le istituzioni ci danno appena il minimo indispensabile – concludono Valentina e Anna -. C'è molto da fare e i soldi che abbiamo non bastano nemmeno per coprire le spese.
Ma noi andiamo avanti, sperando che qualcuno di renda prima o poi conto di quanto vale il nostro impegno e di quanto è utile per una donna in difficoltà avere l'appoggio di un gruppo di persone amiche alle quali aggrapparsi. Non si può abbassare mai la guardia su un fenomeno del genere”.
Sempre in merito agli studi di genere e alle differenze tra i sessi, è possibile seguire all'università popolare un corso gratuito sul tema degli amanti. Un'altra occasione per approfondire e per parlare dei problemi che possono nascere tra uomo e donna, cercando di preservare il più possibile il sesso debole dalla violenza dell'uomo.
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