Riceviamo e pubblichiamo
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Il sindaco Franco Vita
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- In precedenza la quantità di arsenico consentita nelle acque destinate al consumo umano, in base ad una deroga del ministero della Salute, era per il Lazio pari al limite massimo di 50 microgrammi/litro.
Una direttiva della Comunità europea aveva ridotto il limite a 10 microgrammi/litro dai 50 microgrammi/litro previsti dalla nostra legge nazionale.
Considerato che l’arsenico è presente nei Comuni di origine vulcanica, come la maggior parte di quelli della Provincia di Viterbo, il ministero della Salute, vista l’impossibilità immediata ed economica di riportare tale limite a 10 microgrammi/litro ha consentito una deroga provvisoria mantenendo il limite massimo a 50 microgrammi/litro.
Di recente una direttiva della Comunità europea è ritornata sull’argomento affermando che comunque non è consentito superare i 20 microgrammi/litro.
Tale direttiva in corso di emanazione ha messo in allarme moltissimi Comuni del viterbese e per questo l’amministrazione provinciale sta intrattenendo rapporti con la Regione Lazio per seguire l’evolversi della vicenda.
Nel frattempo la presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha stanziato circa 10 milioni di euro per l’installazione di dearsenificatori. Il Comune di Nepi da tempo ha ottenuto dalla Talete Spa l’installazione, per le acque provenienti dalla sorgente Varano, di un dearsenificatore.
Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Franco Vita ha comunicato che sulla base delle analisi eseguite dalla Asl, lo scorso 26 ottobre la percentuale di arsenico nell’acqua destinata al consumo umano del nostro acquedotto è inferiore a 20 microgrammi/litro e quindi in linea con la nuova direttiva della Comunità europea.
Comune di Nepi