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Va vietato il consumo sopra i 20 microgrammi per litro - Ma la Asl tace sui dati in suo possesso
Acqua all'arsenico, la Regione incalza i sindaci
di Francesca Buzzi
Viterbo - 29 novembre 2010 - ore 1,40

- Acqua all'arsenico, indispensabile informare i cittadini.

Potabile o non potabile, pericolosa o non pericolosa. Questo è il problema che ormai da giorni interessa la maggior parte dei Comuni della Tuscia in merito alla concentrazione di arsenico nell'acqua.

Per sfatare ogni dubbio ed evitare allarmismi inutili l'unica soluzione è la chiarezza.

Con questo proposito il dipartimento istituzionale e territorio della direzione regionale ambiente ha indirizzato a tutti i sindaci della Provincia di Viterbo, di Roma e di Latina coinvolti nel problema dell'arsenico, un documento ufficiale con il quale li invita ad informare i cittadini sulla concentrazione effettiva della sostanza nell'acqua.

“Dalla Commissione europea – si legge nel documento – per il parametro arsenico la richiesta di deroga dell'Italia non è stata accolta per il valore di 50 microgrammi per litro, quindi potranno essere autorizzate deroghe per valori fino a 20 microgrammi per litro”.

Questa è la premessa dalla quale partono il direttore regionale Giuseppe Tanzi e quello del dipartimento Luca Fegatelli, per invitare i sindaci a “provvedere affinché i consumatori interessati siano debitamente informati relativamente alle concentrazioni del parametro arsenico nell'acqua, in particolare ai fini del consumo di acqua potabile da parte dei neonati e dei bambini inferiori a tre anni”.

Per queste fasce d'età, infatti, l'acqua deve contenere una dose di arsenico che non superi i 10 milligrammi per litro di arsenico, altrimenti potrebbe essere pericolosa.

Il documento continua chiedendo ai vari Comuni di informare la Regione Lazio su tutte le iniziative adottate per prevenire o contrastare il fenomeno rivolgendosi anche agli Ato e alle industrie alimentari affinché verifichino eventuali rischi per la salute degli utenti.

Controlli, verifiche e prevenzione sono le parole d'ordine del messaggio della direzione regionale Ambiente della Pisana. Ed è proprio per una corretta prevenzione che l'ultimo punto della nota invita i sindaci a vietare il consumo dell'acqua qualora i livelli di arsenico siano superiori ai 20 microgrammi per litro.

Un monito chiaro che non lascia spazio a molti dubbi: i Comuni che superano tale soglia sono considerati a rischio.

Ora, però, resta da capire quali dei centri della Tuscia siano davvero coinvolti nel problema.

Dati certi, che chiariscano finalmente quanti e quali sono i Comuni che hanno una concentrazione troppo elevata di arsenico nell'acqua, li deve fornire solo la Asl, mettendo a tacere una volta per tutte le polemiche e le preoccupazioni di cittadini e amministratori.


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