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Viterbo - Cna: "Il 1° dicembre manifestazione nazionale degli Stati Generali delle Costruzioni"
Rilanciamo il lavoro, sosteniamo l’edilizia
Viterbo - 29 novembre 2010 - ore 16,30

- Ci saranno anche gli imprenditori della Tuscia, dopodomani, 1° dicembre, a Roma, a sostenere le ragioni di un settore che è stanco di attendere un cambiamento di rotta nell’azione del governo.

Alla manifestazione nazionale organizzata in piazza Montecitorio, con inizio alle 10,30, dalle associazioni imprenditoriali e dalle organizzazioni sindacali della filiera dell’edilizia riunite negli Stati Generali delle Costruzioni, parteciperanno gli edili della Cna, che si sono dati appuntamento per le ore 8, a Viterbo, davanti alla sede di via I Maggio. Con loro, Angelo Pieri, presidente provinciale dell’associazione, ed Enio Gentili, presidente provinciale e regionale, oltre che vicepresidente nazionale, di Cna Costruzioni.

“Il futuro si costruisce insieme. Rilanciamo il lavoro, sosteniamo l’edilizia”, è lo slogan dell’iniziativa unitaria, indetta non solo per denunciare una crisi drammatica che si è già tradotta, per citare un solo dato, nella perdita di 250mila posti di lavoro, ma soprattutto “per proporre -come affermano gli organizzatori- un modello di sviluppo basato sulla qualità e sulla legalità dell’impresa e del lavoro”.

“Non possiamo mancare, perché -dicono Pieri e Gentili- anche nella nostra provincia il sistema delle costruzioni è trainante per l’economia: se si comprende l’indotto, produce, infatti, un valore aggiunto pari all’8,2 per cento e garantisce l’occupazione del 15 per cento dei lavoratori.

In questo territorio, l’edilizia ha registrato nel 2009, rispetto all’anno precedente, un calo del fatturato pari al 19 per cento, una diminuzione dell’occupazione del 13 per cento e un aumento della cassa integrazione del 138 per cento, secondo i dati resi noti nel giugno scorso, in occasione degli Stati Generali delle Costruzioni nella Tuscia. Continua a tirare, purtroppo, una brutta aria”.

I dati parlano chiaro. Le ore di cassa integrazione nel settore, dopo l’esplosione dello scorso anno, non diminuiscono: quelle autorizzate da gennaio a ottobre 2009 ammontavano a 399.400, esclusivamente per la cassa integrazione ordinaria; quest’anno, sempre nello stesso periodo, se ne contano 399.714 (+0,1 per cento), tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, con il numero delle ore autorizzate agli operai pressoché invariato (complessivamente, 390.909 ovvero -0,3 per cento), e un incremento di quelle riguardanti gli impiegati (8.805 in tutto, + 20,9 per cento). A calare, invece, è, ancora, l’occupazione.

“C’è bisogno di un governo che dia certezze, sia sul piano dei provvedimenti che su quello delle risorse effettivamente disponibili. Gli Stati Generali chiedono dunque a tutte le forze politiche attenzione e un impegno forte per il rilancio del settore. Deve esserci la consapevolezza -ribadiscono i due dirigenti della Cna- che non possiamo permetterci di perdere ancora posti di lavoro e competitività. I rischi sono altissimi”.

Non tranquillizza certo il mondo imprenditoriale, la manovra finanziaria, da oggi legge di stabilità, approvata alla Camera. “Non si è tenuto conto, per esempio, delle ripetute richieste di abolizione della ritenuta del 10 per cento sui lavori di ristrutturazione degli edifici e si è deciso di spalmare in dieci anni i benefici del bonus energia. Così -osservano Pieri e Gentili- non si dà una mano all’edilizia”.

Ed ecco le richieste che gli Stati Generali delle Costruzioni rivolgono al governo e ai partiti di maggioranza e di opposizione: sblocco dei pagamenti per le imprese che hanno gli stati di avanzamento lavori approvati e oggi vincolati dal patto di stabilità e, in generale, allentamento dei vincoli dello stesso patto per gli enti virtuosi, al fine di consentire il finanziamento degli interventi legati alla tutela del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici;

messa a disposizione, in termini di attribuzioni di cassa, delle risorse destinate dal Cipe alle priorità infrastrutturali, con particolare riguardo al programma di piccole e medie opere e all’edilizia scolastica; impulso ai processi di semplificazione amministrativa, rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità; eliminazione delle penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare, nell’ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e più equa per lavoratori, imprese e cittadini;

rilancio degli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell’immobiliare; attivazione degli strumenti di lotta all’illegalità e promozione della qualificazione con procedure esigibili e chiare, in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operatività delle imprese corrette; estensione degli ammortizzatori sociali definiti per l’industria all’intero settore dell’edilizia.


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