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Lo scout Fioroni quando era moroteo
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- Panunzi voti 2053 (43,7%); Egidi 1364 (29,0%); Dinelli 1279 (27,2%) è questo il dato ormai quasi definitivo, mancano i voti di quattro comuni e di un centinaio di iscritti, che disegna i giochi del prossimo congresso del Pd che si terrà ai primi di dicembre.
Punto più punto meno, il Pd si divide in due parti Fioroni (Panunzi) con poco meno del 44 per cento, Sposetti – Parroncini con il poco più del 56 per cento.
Visto che Panunzi e nessun altro candidato ha raggiunto il 50 per cento più uno dei consensi, a decidere il segretario dovrà essere l'assemblea provinciale del Pd. Composta grosso modo da 90 delegati dell'area Sposetti – Parroncini e 70 dell'area Fioroni & c.
Se la maggioranza di parronciniani e sposettiani terrà fede all'accordo fatto dovrebbe portare Egidi alla segreteria e Dinelli alla vicesegreteria del Pd.
Vista la mancata vittoria, tra gli ex ds c'è già chi sta pensando di abbandonare Fioroni. Questo non solo perché si teme la sua uscita dal Pd per andare ad ingrossare il grande centro, ma anche perché non c'è chi non veda che l'accordo sotterraneo è stato gestito male, anzi malissimo, a iniziare dalla scelta del candidato.
Cosa differente sarebbe stata se il candidato fioroniano fosse stato uno dei sindaci vincenti e non un reduce da una recente sconfitta alle regionali come Panunzi.
Insomma la politica è una cosa seria e tutti i giochini di alcuni dei fioroniani, con mosse e contromosse con tanto di appoggio a un candidato momentaneo indipendente, ha portato a questo bel risultato.
Ma Fioroni, si sa, non è che sia molto interessato alla piccole bagarre locali. Lui è un leader nazionale, cribbio e arcicribbio. Se poi sotto le sue strategie bislacche finisce qualche sindaco, chissene...
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