Riceviamo e pubblichiamo - Dopo le manifestazioni che dall’inizio dell’autunno hanno visto in piazza tutte le componenti della scuola e dell’università, è divampata anche a Viterbo la protesta in concomitanza della discussione del decreto Gelmini in Parlamento.
Gli studenti del Liceo Ginnasio Marano Buratti di Viterbo hanno occupato la scuola e gli studenti universitari dell’ateneo della Tuscia si sono riuniti in assemblea permanente presso la facoltà di Beni Culturali.
Facoltà occupate in tutta Italia, contestazioni di studenti e ricercatori dava nti al Senato, cortei e manifestazioni con blocchi di strade, stazioni, aeroporti: il mondo universitario in rivolta si solleva contro un Ministro e un Governo che non recede dai suoi intenti distruttivi contro la cultura e l’istruzione, tagliando risorse al sistema pubblico e incrementando i finanziamenti anticostituzionali alle scuole private, prevalentemente cattoliche, e agli istituti privati universitari padronali, come il Ceou.
Anche le scuole superiori, in questa settimana, sono in agitazione con varie iniziative (da occupazioni, ad autogestioni, fino a “creative” forme di co-gestione più o meno “istituzionalizzate”) che unificheranno le mobilitazioni cittadine degli studenti medi con quelle degli universitari. La scuola non è dunque normalizzata e prosegue l’agitazione che deve continuare a coinvolgere anche i docenti e il personale Ata.
Cobas Scuola esprime pertanto la totale solidarietà con le mobilitazioni degli studenti e dei ricercatori universitari dell’Unitus, sostiene le occupazioni e le rivendicazioni espresse, appoggiano tutte le iniziative volte ad impedire l’approvazione del ddl Gelmini sull’università, per bloccare e rovesciare le politiche di smantellamento delle scuole e delle università pubbliche.
Per i Cobas Scuola Viterbo
Roberta Leoni e Marco Prestininzi