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Viterbo - Per protestare contro l'approvazione della riforma dell'università della Gelmini
Rifondazione comunista al fianco degli studenti
Viterbo - 30 novembre 2010 - ore 11,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il partito di Rifondazione comunista della provincia di Viterbo, esprime piena solidarietà agli studenti medi e universitari, ai precari della scuola e ai ricercatori che in queste ora nella Tuscia, come in tutta Italia, hanno interrotto la didattica come estrema forma di protesta contro l’approvazione imminente del ddl Gelmini di riforma dell’università.

La formazione pubblica viene svilita e ridimensionata soprattutto a livello qualitativo, ne viene limitato l’accesso mediante il ridimensionamento del novanta per cento del fondo per le borse di studio, il blocco del turn over impedisce il ricambio favorendo imprescindibilmente i cosiddtti baroni.

La formazione pubblica deve essere di qualità, il diritto allo studio deve garantire l’uguaglianza nell’accesso del sapere, il lavoro dei ricercatori deve essere oggetto di un’adeguata politica di sbocchi occupazionali rendendo la ricerca un settore attivo di produzione non solo del sapere. Bisogna contrapporsi inoltre al prestito d’onore, che crea generazioni di debitori, ed espungere la partecipazione dei privati nei consigli di amministrazione.

Le proteste della “rete della Conoscenza” si uniscono ai movimenti in difesa dell’acqua e della sanità pubblica, alle lotte dei lavoratori e di tutti coloro che pagano il prezzo della crisi: a livello regionale la proposta di legge Tarzia priva in particolare le donne della possibilità di decidere in serenità del proprio corpo e della propria salute; i tagli impressionanti alla sanità pubblica del Lazio.

Le contraddizioni legate a imprese come l’aeroporto, destinate a divenire cattedrali nel deserto a fronte delle carenze infrastrutturali e stradali della provincia; il degrado di siti di interesse archeologico, storico-artistico, oltre che naturalistico, la chiusura di buona parte del distretto ceramico di Civita Castellana, oltre che lo spettro del nucleare e di impianti inceneritori nella provincia di Viterbo concorrono alla visione apocalittica di svalutazione e distruzione sistematica del nostro territorio.

Di fronte agli attacchi ai capisaldi democratici del Paese, causati dalla crisi finanziaria e dalle politiche neoliberiste, è necessario, oggi più che mai, unire le lotte di quanti si trovano a dover pagare il prezzo di politiche antipopolari.

Ci facciamo promotori pertanto della costituzione di un coordinamento che unisca le vertenze di cui questo territorio è oggetto e che la politica recente, come sempre, non riesce a risolvere.

Rifondazione comunista
Viterbo


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