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Viterbo - Il grido d'allarme dell'ente e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil
L'Inps è al collasso e i politici stanno a guardare
di Francesca Buzzi
Viterbo - 30 novembre 2010 - ore 12,30

Antonio Mattei, presidente dell'Inps
Ferruccio Moretti, vicepresidente dell'Inps
Miranda Perinelli, segretario provinciale della Cgil
Ricci, segretario dell'Inps
Giancarlo Turchetti della Uil
Fortunato Mannino della Cisl
- “L'Inps è al collasso e se nessuno interviene la situazione può solo peggiorare”.

E' il grido d'allarme del presidente della sede di Viterbo Antonio Mattei che ha illustrato il documento redatto dal comitato provinciale seguito alla riunione del 29 ottobre scorso.

Rallentamenti degli iter delle pratiche, attese interminabili per gli utenti e mancanza di personale.

Una situazione che rende quasi impossibile il corretto funzionamento dell'Inps.

Le attese si sono allungate di circa due-tre mesi – spiega il presidente Antonio Mattei -. La terminalizzazione delle pratiche, invece di sveltire gli iter, ha ingessato tutto il sistema.

Basta considerare che l'informatizzazione, iniziata il primo gennaio scorso, ha subito diverse modifiche e ampliamenti nei mesi successivi che hanno causato non poca confusione tra gli addetti ai lavori”.

A tutto ciò si aggiungono le novità strutturali adottate per risparmiare.

I verbali delle visite della Asl non sono più spediti direttamente dall'Inps, ma sono stati dati in appalto a Postel.

La sede di Montefiascone, nella quale confluivano i cittadini di 19 paesi della provincia, è stata chiusa.

“L'Inps non riesce più a dare il giusto sostegno ai cittadini – continua Mattei -. E i politici dove sono? Perché non intervengono? Il loro silenzio è assordante.

Finora nessuno di loro ha cercato di interessarsi al problema e, alla fine, chi ci rimette sono sempre gli utenti, per altro invalidi o anziani, considerando che stiamo parlando di un ente che si occupa di pensioni e sussidi a chi ha seri problemi di salute”.

Con i nuovi sistemi il tempo di attesa del riconoscimento dell'invalidità civile supera i dodici mesi, mentre i rapporti tra Asl e Inps sono immobilizzati da procedure burocratiche lente e macchinose.

Infine anche l'attività legale dell'ente è bloccata in quanto non c'è più un avvocato specifico che segue le case, ma solo degli uditori che non sono dei veri e propri legali.

“Tutto questo – conclude il presidente Mattei – vuol dire una sola cosa: l'Inps, che era l'unico ente italiano ad essere stato premiato a livello europeo per efficienza, torna ad essere inefficiente”.

La richiesta di intervento della classe politica è appoggiata anche dai sindacati.

Miranda Perinelli per la Cgil, Giancarlo Turchetti per la Uil e Fortunato Mannino per la Cisl, infatti, si aggiungono al coro dei dipendenti e dei membri del consiglio provinciale dell'Inps.

“I politici del viterbese devono occuparsi di questo problema – dice Miranda Perinelli -. Immediatamente.

Altrimenti le conseguenze verranno scontate soltanto dalle classi sociali più basse, quelle con maggiori difficoltà.

Ne va dei diritti dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese. Il danno si riversa anche su un piano economico”.

Dello stesso parere anche Turchetti della Uil. “La situazione è ormai drammatica – dice -. L'utente che si appoggia ai nostri patronati, ad esempio, spesso non può ricevere risposte da noi perché l'Inps è un muro, uno scoglio insuperabile dal quale non abbiamo informazioni chiare”.

L'appello, in conclusione, è sempre alle forze politiche. “Gli amministratori – dichiara Fortunato Mannino della Cisl –, in particolare la Provincia, devono prendersi l'onere e l'onore di intervenire e affrontare una volta per tutte questo grave problema”.


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