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Vetralla - Così Emanuele Trevi, nuovo segretario comunale del Pd
"Lavorare su identità e proposta politica"
Viterbo - 30 novembre 2010 - ore 15,00

- “Immagino un partito coraggioso, capace di tornare a essere punto di riferimento per le persone e che oltre alla presenza fisica sul territorio sappia trovare forza soprattutto dal radicamento delle idee”.

Queste alcune parole dell’intervento di Emanuele Trevi, eletto sabato 28 novembre come nuovo segretario comunale del Partito democratico di Vetralla.

“Devo rivolgere necessariamente due ringraziamenti importanti – ha spiegato Trevi – uno al gruppo dirigente che ha guidato, tra mille difficoltà, il partito fino a oggi e uno ai tanti che hanno manifestato la loro fiducia nei miei confronti, volendomi come segretario.

I partiti politici vivono oggi un momento di grande difficoltà, la politica, quando parla, lo fa con estremo ritardo e avviene così lo scollamento dalla società, sarebbe sbagliato non ammetterlo, ma sarebbe altrettanto non corretto considerare questa situazione irreversibile.

I partiti politici sono baluardo di democrazia, occorre determinazione e coraggio per restituire loro dignità.

Io immagino un partito che interagisca con il territorio, come due realtà che si parlano, si confrontano e non voltano le spalle, che riceva forza dal radicamento sul territorio, dal dinamismo del circolo e dei suoi militanti, dal coraggio di questi di mettersi in gioco, evitando atteggiamenti elitari ma capaci di rimboccarsi le maniche e mettersi al servizio di un progetto.

Coraggio è la parola chiave, coraggio di prendere delle posizioni e sposare alcune battaglie, bisogna, per essere credibili, fare una sana autocritica: il Pd troppo spesso non ha saputo darsi una identità, questo è successo a tutti i livelli, ed è proprio dal basso che può e deve partire la ricostruzione.

Immagino un partito che sappia farsi carico dei problemi della gente, che sappia rendersi riconoscibile.

Che senso ha un partito se non è in grado di fare questo? Un partito non è un’entità astratta e sospesa in aria, è una potenziale all’interno del quale operano gli uomini, e sono questi uomini a doverlo far camminare.
Lavorare quindi su due parole: identità e proposta politica.

E’ necessario fare questo un passo alla volta senza guardarsi indietro, lasciarsi alle spalle gli errori e procedere alla ricostruzione di un partito democratico inteso come la casa di vetro, ove si vivono i rapporti tra iscritti,simpatizzanti e, mi auguro, futuri amministratori.

Dove conoscenze, competenze, progetti e pulsioni trovano stimolo, suggerimenti, sintesi decisionali nell’ottica di una visione partecipata della città e del suo futuro.

Io immagino un partito organizzato, strutturato e che torni a dare valore alla parola squadra, in cui le regole vengano rispettate e faccia funzionare gli organismi. Un partito che metta da parte i personalismi che tanti danni hanno procurato fino ad oggi. Non tutto è da buttare, anzi molto di buono è stato fatto e da li bisogna ripartire, consapevoli però delle criticità che ci hanno rallentato.

Migliorare la comunicazione verso l’esterno, far arrivare il nostro messaggio, le nostre battaglie, quello che facciamo e quello che pensiamo, il nostro è un territorio sotto attacco da un’idea di sviluppo malata, dobbiamo contrastare l’idea che la metropoli possa espandersi, affogarci nel cemento per poi fagocitare le nostre zone, rendendoci dormitorio triste di Roma.
Noi dobbiamo essere la garanzia che ciò non potrà accadere.

Difendere il nostro territorio significa avanzare proposte sul risparmio energetico e spingere affinché, anche nella nostra città, la raccolta differenziata diventi la normalità e non un miraggio. Abbiamo esempi importanti a pochissimi chilometri da noi, in cui amministrazioni del nostro partito hanno ottenuto risultati straordinari e migliorato tanto l’immagine del proprio paese quanto la qualità della vita di chi lo popola.

Vetralla merita una proposta di qualità, un paese capace di essere marchio riconoscibile ed essere quindi appetibile dal turista e non solo. Ragionare e incentivare azioni mirate a trasformare il potenziale in valore aggiunto, idee capaci di conciliare l’esigenza di uno sviluppo socio economico in chiave moderna ma, al tempo stesso, esaltare il prodotto di nicchia, penso ai prodotti tipici e al ritorno agli antichi mestieri.

Abbiamo il dovere di occuparci in fretta di temi come la sanità, le scuole, il lavoro che non c’è e che quando c’è si mostra con la versione patologica della flessibilità: la precarietà.

Una mannaia sul giovane che non può comprarsi una casa o farsi una famiglia, così come per il cinquantenne che improvvisamente perde il posto, senza speranza di trovarne un altro e si ritrova magari, dopo una vita di sacrifici a rischiare che la banca gli tolga la casa perché non riesce più a pagare il muto.

Persone con queste difficoltà ce ne sono tantissime, anche a Vetralla e non vanno lasciate sole. Il lavoro è dignità, e il nostro partito non se ne può mai dimenticare.

Dobbiamo e possiamo riconquistare le persone. Abbiamo il compito di ridare dignità alla politica, la politica con la P maiuscola, quella politica fatta di umiltà e confronto, quella politica fatta lavorando pancia a terra e come spirito di servizio, un politico, quando eletto, è delegato dalla gente a rappresentarla ed è ora di ricordare questo elemento. Basta politici che camminano a un metro da terra, è ora di ricordarci che un politico si carica sulle spalle un macigno, un macigno che si chiama responsabilità.

C’è bisogno di teste, cuori e gambe per far camminare e vivere un progetto in cui credo, ma che senza l’impegno, il sacrificio e il contributo delle tante persone che sono oggi vicine al nostro partito, e quelle che riusciremo a coinvolgere, non avrebbe alcun futuro.

Alla fine di questo appuntamento congressuale non avrà vinto nulla Emanuele Trevi, sarà stato solo il fischio d’inizio di una partita tutta da giocare”.



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