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Sanità - Il consigliere Parroncini confronta il dato viterbese con quello di Roma che è a quota 9,95
"La Tuscia ha solo 2,3 posti letto per mille"
Viterbo - 3 novembre 2010 - ore 19,15

Il consigliere regionale Giuseppe Parroncini
- “Il trucco della macroarea c’è e si vede. Basta guardare la 4, quella che raggruppa le Asl di Viterbo, Rieti, Civitavecchia e Rm E: la parte di Roma ha 9,95 posti letto per mille abitanti, la Tuscia viterbese solo 2,3.

In pratica la Capitale ne ha quattro volte tanto, nonché oltre il triplo di quanto fissato per legge. Tutto studiato a scapito delle province”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini.

Oggi alla Pisana si è svolto il consiglio regionale sulla sanità. “Abbiamo estrapolato i numeri sui posti letto delle macroaree – dice Parroncini – e quanto emerso conferma appieno ciò che sosteniamo da sempre. Ma la cosa più sconcertante è la relazione del presidente della Regione Lazio”.

Una difesa a oltranza del piano non supportata però dai dati. “La Polverini è stata assolutamente deludente: in maniera maldestra ha cercato di scaricare le colpe sulla precedente giunta. Ma le cifre che abbiamo lasciato stanno lì, e sono molto migliori di quelle trovate nel 2005.

E noi i posti letto li abbiamo tagliati senza penalizzare nessuno. Il punto vero però è un altro: oltre a non dare risposte e a non consentire margini di recupero, la Polverini non è stata neanche in grado di quantificare il risparmio”.

Morale: “Chiudere 24 ospedali – continua Parroncini - non sappiamo se conviene. L’abbiamo incalzata: non solo non si risparmia ma restano anche i costi di gestione e manutenzione delle strutture, il personale da pagare. L’unico problema è che le malattie non si possono cancellare per decreto. E se si va fuori regione si paga.

Ma non c’è stato niente da fare: nessun dato sui paventati risparmi. La Polverini non capisce i danni che sta producendo: da una parte il piano annulla gli ospedali che trattengono utenza verso Roma, dall’altra nelle province annienta quelli che la trattengono invece all’interno del Lazio.

Una notizie certa esiste, il regalo a famiglie e imprese con l’aumento di Irpef e Irap dal 2010. La ciliegina? Ancora non ci ha detto come verrà sbloccato il turn over e i precari non si sa che fine faranno. Insomma, l’accordo col governo è tutto a perdere. Un capolavoro”.


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