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Vallerano - Il sindaco Giovannini d'accordo con Meroi e Battistoni
Sì la termovalorizzatore nella Tuscia
Viterbo - 9 novembre 2010 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo
- La chiusura del ciclo dei rifiuti come la gestione del servizio idrico, in provincia di Viterbo è questione centrale non soltanto nel dibattito politico ma nell’amministrazione del territorio.

Finalmente grazie al Presidente Meroi ed al Consigliere regionale Battistoni, la questione del termovalorizzatore da asservire al territorio del viterbese è stata posta con decisione.

Si è usciti dalla timidezza di affrontare un argomento che facilmente è preso di mira dalla strumentalizzazione e dalla propaganda elettorale, per prendere finalmente di petto una situazione che rischia di trascinare il nostro territorio nella stesso disastro ambientale che si è determinato in Campania proprio a causa di decisioni che la classe politica non si è mai voluta assumere.

I comuni del viterbese proprio in questi giorni stanno ricevendo richieste di adeguamento economico, per migliaia di euro, a saldo dei conferimenti in discarica relativi agli anni 2000-2004 per gli aumenti allora disposti al costo di smaltimento.

Nel frattempo sono stati concessi ulteriori ampliamenti alla discarica di Monterazzano con il pretesto di attivare l’impianto di produzione di cdr utile per alimentare termovalorizzatori.

Invece i gestori dell’impianto hanno soltanto provveduto a realizzare l’ampliamento e continuato a ricevere quantitativi sempre più grandi di rifiuti non soltanto dal territorio viterbese ma anche dalla provincia di Rieti. Tanto che la discarica ha oramai quasi esaurito la capacità di smaltimento e si sta pensando ad un ulteriore ampliamento.

Tutto ciò rischia di vanificare il lavoro fin qui pazientemente portato avanti da quelle Amministrazioni, come quella del Comune di Vallerano, che si sono fatte carico, a proprie spese, di avviare prima la raccolta differenziata e poi il servizio “porta a porta” con tutto ciò che ne consegue. Senza la realizzazione degli impianti che consentono la chiusura del ciclo dei rifiuti, e cioè: impianti di compostaggio e termovalorizzatori, si rischia di finire come a Napoli.

Infatti i costi di raccolta, trasporto e smaltimento attualmente, anziché rappresentare un tornaconto per le popolazioni che sono più virtuose nella raccolta differenziata, sono una penalizzazione proprio a causa di una organizzazione del territorio inadeguata a gestire la ingente produzione di rifiuti secondo una logica industriale di supporto all’obiettivo delle energie rinnovabili.

Gli amministratori locali di ogni appartenenza politica vivono quotidianamente queste situazioni di disagio ma quando si tratta di scegliere, molto spesso si lasciano condizionare dalle strumentalizzazioni politiche e fanno assumere ad una questione di buon senso e di buon governo valenze ideologiche in qualche caso legate ad interessi assai poco nobili come quelli che ruotano intorno alla “monnezza”.

Mauro Giovannini
Sindaco di Vallerano


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