Riceviamo e pubblichiamo - E’ in corso un attacco gravissimo al lavoro e alla democrazia, per scaricare i costi della crisi, tutt’ora in corso, sulle lavoratrici e i lavoratori, i giovani, i pensionati.
E’ un attacco al lavoro e allo stato sociale. E’ un attacco alla Costituzione e alla democrazia. Federmeccanica, sotto il diktat della Fiat, ha disdettato il contratto sottoscritto nel 2008 e votato democraticamente da tutte le lavoratrici e i lavoratori, perché vuole imporre il “modello Pomigliano” a tutto il mondo del lavoro e a tutta la società.
Vuole imporre che non vi siano più contratti collettivi né sindacati che rappresentino i lavoratori. Vuole cancellare il diritto di sciopero, quello di ammalarsi, quello di contrattare condizioni di lavoro e salari dignitose.
Vuole poter licenziare chiunque non è d’accordo, come è avvenuto a Melfi. L’unica regola deve essere il comando dell’impresa.
Non importa che si violi la legge e la Costituzione.
E’ la riduzione del lavoro a merce usa e getta. E’ un’idea barbara della società. Marchionne e Confindustria agiscono forti dell’appoggio del governo Berlusconi, che dal suo insediamento, ha attaccato sistematicamente i diritti del lavoro e sociali. Ha aumentato la precarietà, annullato il contratto nel pubblico impiego, attaccato scuola e università pubbliche.
Invece di investire in politiche industriali che riqualificassero e riconvertissero il nostro apparato produttivo per l’occupazione e l’ambiente, ha destinato soldi alle grandi opere, al nucleare e alle spese militari.
Invece di tassare i grandi patrimoni a favore dei redditi da lavoro ha favorito i grandi evasori con lo scudo fiscale, e tagliato il welfare.
Ora vuole approvare il “collegato lavoro” per impedire che i lavoratori possano far valere i propri diritti davanti alla magistratura e sostituire il giudice del lavoro con “arbitri” privati che possono decidere, su ogni controversia, senza rispettare le leggi e i contratti. Vuole arrivare ai contratti individuali, per eliminare ogni organizzazione collettiva dei lavoratori.
Vuole smantellare lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori e l’articolo 18.
Noi non ci stiamo! Per difendere il Distretto Industriale di Civita Castellana va sostenuta la mobilitazione. Va costruita un'alleanza democratica.
Maurizio Romani
Consigliere Rifondazione Comunista