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Viterbo - Il prefetto Aronica: "Reati in calo dell'8,72%"
Criminalità mordi e fuggi
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 13 ottobre 2010 - ore 12,15

Il prefetto Aronica
Il prefetto Aronica con il colonnello Gianluca dell'Agnello e l'assessore Giovanni Arena
Il questore Gianfranco Urti
- Non solo turismo mordi e fuggi, a Viterbo c'è anche la criminalità mordi e fuggi.

Non radicata sul territorio, ma frutto di pendolarismo, soprattutto dalla capitale.

E' la parte che desta maggiore preoccupazione in quadro tutto sommato tranquillo, scorrendo i dati illustrati dal prefetto Aronica e riferiti al 2009.

“Registriamo una situazione stabile nel tempo – spiega - con una diminuzione dei reati dell'8,72% rispetto al 2008, mille in meno, cala pure il numero delle persone arrestate”. Dato confortato anche dalle cifre relative al primo trimestre 2010. “Non ci sono fenomeni di criminalità organizzata sul territorio – spiega Aronica – c'è un buon controllo sociale, la gente è propensa a denunciare e con rumeni ed extracomunitari l'integrazione è buona”.

Ma c'è il rovescio della medaglia. “Molti furti sono dovuti a fenomeni di pendolarismo criminale. Confiniamo con altre cinque province, si manifesta un mordi e fuggi. Gente che viene e scappa. Tuttavia, anche per l'entità, la situazione è sotto controllo. Le rapine sono di limitato rilievo, consumante con taglierino, i proventi sono bassi e compiute da balordi”.

Tra i reati, le violenze sessuali passano dai 17 del 2008 agli otto del 2009, i furti in auto calano da 208 a 179, mentre aumentano quelli in appartamento, da 644 a 673. Le rapine calano da 11 a 8, quelle in esercizi commerciali passano da 6 a 13, in abitazione da 9 a 11, i reati per spaccio salgono da 114 a 130, mentre i casi d'usura da uno a sei. In calo, ma comunque consistenti per quantità, i furti su auto in sosta. Da 1063 a 741. Stabili i furti d'opere d'arte e materiale archeologico, 14. Assenti fenomeni legati alla criminalità organizzata radicata sul territorio.

Il capoluogo conferma i dati della provincia. “Con manifestazioni criminali più basse – precisa Aronica – la città è ben protetta”. I furti passano da 1800 a 1531, le rapine da 19 a 18, i casi di spaccio da 18 a 21, un caso d'usura, mentre aumentano i furti in appartamento.

Alla conferenza in Prefettura, presenti tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine e istituzionali. “Viterbo – osserva il questore Gianfranco Urti – è molto controllata. Da quando sono qui, sono arrivati dieci agenti in più nelle volanti e nove macchine. Abbiamo potenziato la vigilanza nella parte storica della città, anche con la presenza polizia anche stradale, soprattutto nelle vie accesso durante la notte”.

Presenti, ma non invadenti. “Personalmente sono dell'idea di non esercitare un eccessivo controllo sui giovani nelle zone del centro, perché significherebbe dissuadere fenomeni d'aggregazione”. La battaglia è debellare furti in abitazione, fenomeno che seppure non a livelli preoccupanti, è quello socialmente più allarmante.

“E' da sradicare – prosegue il questore – ci sono meno rapine in villa. Operiamo controllando le vie d'accesso alla città a cominciare dalla Cimina. Con carabinieri e guardia di Finanza sapere chi passa e a che ora è un lavoro che ha dato frutti”.

La Tuscia è una provincia ben presidiata anche per il comandante dei carabinieri Gianluca dell'Agnello. “Qualche situazione di minor serenità c'è – precisa - in alcune aree della provincia per reati comunque di non eccessiva gravita come i furti, che però generano allarme sociale, andando a toccare l'intimità delle proprie abitazioni”.

Un punto su cui concorda anche l'assessore al comune di Viterbo Giovanni Arena.

Viterbo risente meno di fenomeni legati alla criminalità rispetto ad altre provincie, per l'assessore provinciale Andrea Danti. All'incontro anche il neo comandante del corpo forestale Di Girolamo e quello della guardia di finanza Occhipinti.


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