Riceviamo e pubblichiamo - Capisco, da ex studentessa di Beni culturali,
l'importanza di salvaguardare il nostro patrimonio archeologico, ma mi permetta di indignarmi per il fatto che si parli di strada Ponte Sodo "solo" per una tagliata abbandonata né più né meno di tutte le altre nel nostro territorio senza aver mai visto una parola su tutte le angherie che stanno, ormai da mesi, subendo i residenti.
Siamo stati privati dei nostri terreni, abbiamo visto abbattere querce secolari, ci hanno demolito muri e cancelli realizzati con le nostre fatiche.
Abbiamo respirato nuvole di polvere per tutta l'estate costretti a vivere tappati in casa o costretti da problemi respiratori ad allontanarsi dalla nostra abitazione, ci hanno demolito le recinzioni lasciandoci in balia dei ladri costretti a passare notti insonni per proteggere la nostra incolumità, ci hanno costretto a rinchiudere i nostri cani in casa per non farli scappare, siamo stati costretti a camminare con il naso tappato su fogne a cielo aperto.
Tutto questo e molto altro, mi permetto, credo sia molto più importante di una tagliata abbandonata ma nessuno ci ha speso neanche una parola.
Cristiana Calisti
Lettere - Scrive Pietro Labate sullo scempio della via cava di Ponte Sodo
Cancellata la via sacra degli etruschi
Viterbo - 12 ottobre 2010 - ore 3,20
