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Bagnoregio - Consiglio provinciale - Dopo 40 anni di incuria
La cantina didattica passa al Comune
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 14 ottobre 2010 - ore 14,00

Francesco Bigiotti, consigliere Udc e sindaco di Bagnoregio
- I primi quarant'anni della cantina didattica a Bagnoregio. Passati lasciando nell'abbandono una struttura mai completata e che lungo la strada che porta a Civita, è un pessimo biglietto da visita per i 150mila visitatori che ogni anno arrivano da ogni parte d'Italia e non solo.

Sperando che i successivi 40 anni siano migliori, il consiglio provinciale ha approvato una delibera con cui la proprietà passa al Comune, per recuperare l'immobile, mettendolo al servizio del territorio con finalità pubbliche.

Approvata con il sì della maggioranza, mentre l'opposizione si è astenuta e il consigliere Udc e sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti, è uscito al momento del voto.

“La struttura va messa in sicurezza – osserva Bigiotti – per noi rappresenta un'occasione, che non si ferma al nostro comune, ma può portare benefici all'intero territorio”. Si potrebbe utilizzare come struttura ricettiva e centro congressi, attirando un turismo che finora è poco conosciuto nella Tuscia.

Nella scelta la Provincia avrà voce in capitolo. In consiglio lo ha chiesto anche il Pd Luzzi. “Doveva diventare cantina didattica. Un progetto iniziato nel 1969 e mai portato a termine. Oggi rappresenta una mortificazione per Bagnoregio e un danno d'immagine per Civita. Ma il fatto che la Provincia decida di rinunciare a un progetto che era importante per valorizzare l'istituto agrario, ci lascia perplessi”.

L'interesse pubblico sarà mantenuto, il presidente Meroi lo ribadisce. “E' un'ovvietà. Non possiamo fare diversamente”. Anche se stabilire a priori l'utilizzo è difficile. “Servono milioni d'investimento – precisa Meraviglia (Udc) – la destinazione sarà subordinata anche a questo”.

Una seduta di consiglio che è iniziata in forte ritardo e con la dura critica del consigliere Idv Saladino.

“Alle 10,30 – spiega – non c'era il numero legale e da regolamento, se il numero legale alle 11 non c'è, la seduta non è valida”. Il primo appello alle 10,45 è andato a vuoto. Al secondo, alle 11,30 i numeri consentono di partire, ma Federico Grattarola chiede la verifica del numero legale.

L'opposizione esce e i numeri non ci sono. Si riparte a mezzogiorno. Stavolta con il numero legale e l'opposizione presente.

Mentre Saladino ha lasciato il consiglio provinciale. Resta a verbale la sua dichiarazione sul mancato rispetto del regolamento.


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