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Presentati i risultati dell'indagine "Viterbo città sicura e sodale"
Sicurezza, che ne pensano i giovani
Viterbo - 15 ottobre 2010 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo - Presentati nel pomeriggio di ieri presso la sala Regia del palazzo dei Priori dal prof. Francesco Mattioli, del Dipartimento comunicazione e ricerca sociale dell'Università La Sapienza di Roma , i risultati dell'indagine svolta nell'ambito del progetto “Viterbo città sicura e sodale” finanziato dalla Regione Lazio.

Presenti presidi e insegnanti delle scuole medie e superiori viterbesi che hanno partecipato al progetto , che ha coinvolto circa 400 intervistati tra i 14 e i 20 anni.

“Risultati per alcuni tratti sorprendenti”, ha commentato il Sindaco Marini, “ma che indubbiamente costituiscono un valido indirizzo per rendere più efficace la nostra azione in merito di politiche giovanili e di sicurezza e offrire risposte concrete al bisogno di sicurezza che ci comunicano le giovani generazioni”

“Dopo i dati raccolti sulla percezione della sicurezza da parte delle categorie più deboli, come anziani soli, disabili, immigrati, “ha detto il prof.Mattioli, “siamo passati ai ragazzi, poiché il loro modo di rapportarsi alla città è particolare e ci permette di ottenere dati significativi.

Guardando ad esempio la classifica riguardo a cosa li preoccupa di più, al primo posto c'è la serenità in famiglia e all'ultimo la sicurezza: una posizione che cambia in positivo man mano che aumenta l'età degli intervistati. Più grandi , più consapevoli e meno disposti a demandare ad altri la loro sicurezza, quindi.”

Piuttosto sorprendente il dato secondo cui un quarto dei ragazzi individua come soluzione all'aumento della criminalità un incremento dei controlli. Una percentuale alta, per un dato che sarebbe stato più normale rilevare negli adulti e negli anziani.

Un altro punto messo in evidenza dai giovani sta nel traffico, individuato , in percentuali significative, come “minaccia” alla loro sicurezza: “I giovani “, ha spiegato Mattioli, “ sono fruitori dei mezzi pubblici, utilizzano le due ruote, si muovono a piedi: hanno una maggiore sensibilità rispetto alle problematiche del traffico, che nelle relative sezioni della nostra indagine occupa sempre le prime posizioni.”

Al primo posto, nella parte riguardante la percentuale di fiducia nelle istituzioni e forze dell'ordine, trionfano i Vigili del Fuoco; impopolare la Polizia Locale, che viene vista un po' come “spauracchio” dai ragazzi; poca fiducia viene riposta, altro dato interessante, nella scuola e nel comune.

Il vandalo, per i ragazzi, è “uno stupido” o “chi fa danni senza sapere perchè”. Parte degli intervistati confessa di aver compiuto qualche piccolo gesto di vandalismo o bullismo, ma quasi sempre per seguire il gruppo.

Segnali allarmanti riguardo alla violenza: la condanna è unanime, ma per una buona percentuale, è giustificato ad esempio “farsi giustizia da soli” e “odiare per motivi di razza o religione”. Anche in questo caso, gli studenti invocano, quale soluzione, una maggiore educazione, rispetto e più controlli. Interventi repressivi e più severi.

“I giovani ci stanno chiedendo di venire educati”, ha aggiunto Mattioli, “in un' età in cui si verifica la protesta contro tutti e tutto, invocano non autorità, ma autorevolezza. Sta a tutti noi, genitori, scuola, istituzioni, anche alla luce di questi dati, offrir loro la possibilità di compiere il delicato percorso fino all'età adulta ascoltandoli e impegnandoci nell'applicazione di tutti quegli strumenti atti a farli crescere con una percezione della sicurezza sempre crescente ed efficace.”


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