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Processo Gradoli - Lo avrebbe detto Tatiana al medico degli Esposito, Gerardo Naddeo, chiamato a testimoniare
"Sparirò per farla pagare a Paolo"
Viterbo - 15 ottobre 2010 - ore 18,15

Madre e figlia scomparse
Dossier Gradoli
Giallo di Gradoli - Le immagini del processo
Gli imputati, Ala Ceoban e Paolo Esposito
Paolo Esposito
La difesa di Ala Ceoban, Pierfrancesco Bruno e Fabrizio Berna
L'avvocato Enrico Valentini, difensore di Paolo Esposito
Claudia Polacchi e Luigi Sini, avvocati di parte civile che rappresentano, rispettivamente, la figlia minore di Esposito ed Elena Nekifor
Elena Nekifor, madre di Ala e Tatiana
Il pm Renzo Petroselli
I giudici Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco
La corte
Gerardo Naddeo, ex sindaco di Gradoli e medico della famiglia Esposito
Margherita Pesci, che abita di fronte alla casa in cui lavorava Tatiana
Luigi Betti, gestore del Four Roses
Alessio Betti, gestore del Four Roses
Marco Matteini, il tassista
- “Io a Paolo gliela farò pagare. Un giorno sparisco”.

E' una delle confessioni che Tatiana Ceoban, la donna scomparsa da Gradoli insieme alla figlia il 30 maggio 2009, avrebbe fatto a Gerardo Naddeo.

L'ex sindaco di Gradoli e medico della famiglia Esposito lo ha raccontato all'udienza di questa mattina, di fronte ai giudici Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco e alla giuria popolare.

“L'ho già fatto una volta e così gliela farò pagare”, avrebbe aggiunto la donna in preda a un momento di rabbia dopo l'ennesima lite con il convivente Paolo Esposito. “Ho preso le affermazioni come quelle di una persona sconvolta ed è per questo che non gli ho dato peso. E, non volendomi intromettere nel rapporto tra Tania e Paolo, non ho approfondito”.

Non solo. “Tatiana mi disse anche che all'inizio era molto bello – ha spiegato il medico -. Poi qualcosa è andato storto e, negli ultimi tempi, erano come separati in casa. Una volta, infatti venne da me in ambulatorio, era furiosa perché aveva scoperto che Paolo voleva toglierle la bambina”.

Naddeo ha fatto anche riferimento alla volontà di Tatiana di voler lasciare la casa e di prenderne un'altra a Gradoli.

L'interrogatorio dell'ex sindaco di Gradoli è andato avanti per oltre un'ora. Il tempo di soffermarsi su altri aspetti della vicenda, come la questione del materiale pedopornografico che Esposito avrebbe scaricato, trovato nel pc dell'appartamento di via Piave, affittato dalla famiglia Esposito ai dirigenti locali di An.

“Le risulta che Paolo scaricasse film pedopornografici?”, ha chiesto senza mezzi termini il pm Petroselli. Confusa e incerta al risposta di Naddeo. “C'erano voci che scaricasse film pornografici e non pedopornografici”.

Naddeo ha poi raccontato l'episodio del colloquio con i coniugi Esposito. Colloquio svoltosi a giugno, quando la madre di Paolo fu chiamata a testimoniare ma, a causa di un malore, non poté presentarsi.

In quell'occasione ho visitato la signora Esposito – ha raccontato Naddeo –. C'era anche Enrico, che mi disse che Paolo aveva fatto bene a fare quello che aveva fatto, altrimenti ci levavano la casa e la bambina".

Altro punto centrale nell'interrogatorio di Naddeo, il certificato redatto dal medico in seguito a una forte discussione tra Tatiana e la figlia Elena. “Una sera vennero da me Paolo ed Elena – ha spiegato – e mi dissero che la madre l'aveva picchiata per una lite che la ragazzina ebbe con un'amichetta. Elena aveva solo la guancia un po' arrossata e, secondo me, non c'era necessità di farlo, ma lei lo voleva per darlo a Paolo affinché non la facesse più picchiare dalla madre”.

Un comportamento che non ha convinto gli avvocati di parte civile, Luigi Sini e Claudia Polacchi che hanno più volte ribadito il fatto che il medico avesse rilasciato un certificato medico a un uomo che non è il padre della bambina.

Nell'udienza di questa mattina sono stati ascoltati altri cinque testimoni. La prima a deporre in aula è stata Margherita Pesci, che abita di fronte alla casa in cui Tatiana prestava servizio e che il 30 maggio fece compagnia alla moldava nel tragitto tra la casa e la fermata del pullman. La donna, però, non avrebbe visto Tatiana salire sul bus per Viterbo.

Poi sono arrivate le testimonianza di Luigi Betti e del figlio Alessio, gestore del locale Four roses a Marina di Grosseto. A stagione conclusa, avrebbero organizzato una festa nel locale la sera del 30 maggio. Ma entrambi hanno dichiarato di non avere visto Ala tra quelli che hanno preso parte a quella festa.

Subito dopo è stata la volta delle sorelle Quatraccioni, figlie della donna accudita da Ala. Le due hanno confermato che Ala non era a Santafiora il 30 e 31 maggio.

“Ala aveva il giorno libero sabato. Ma, la sera, sarebbe dovuta tornare, per poi riprendere a lavorare domenica. Invece, ci telefonò dicendoci che non sarebbe venuta nemmeno il 31, perché si era sentita male”.

Le Quatraccioni hanno anche detto che Ala aveva presentato loro Paolo Esposito come il suo fidanzato.

A chiudere la sfilata dei testimoni, il tassista Marco Matteini. Un teste importante, a detta del pm, "perché avrebbe accompagnato Ala agli incontri clandestini con Paolo".

La seduta è stata aggiornata a venerdì prossimo per le nuove deposizioni.

Attesa la testimonianza del capitano dei carabinieri di Viterbo Marco Ciervo, più volte rinviata nel corso del processo.


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