::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|



Omicidio Rizzello - All'insaputa delle difese di Michta e De Vito, che si aspettavano una proroga
Pronta la perizia su sangue e dna
Viterbo - 18 ottobre 2010 - ore 12,25

Gli arrestati
Giorgio De Vito
Mariola Henrycka Michta
- Colpo di scena, questa mattina, nell'udienza per l'incidente probatorio sul delitto Rizzello.

Gli avvocati della Michta e di De Vito si aspettavano che il perito Saverio Potenza chiedesse una proroga per far slittare il deposito della perizia su sangue e dna.

Invece, stamattina, in aula, hanno saputo che la relazione di Potenza è stata depositata venerdì 15 ottobre. Un vero fulmine a ciel sereno per le difese dei due arrestati, che si sono trovate impreparate.

"Ci aspettavamo che oggi venisse solo formalizzata la proroga, perché c'era una comunicazione in cancelleria - racconta Roberto Fava, difensore, insieme alla collega Ilaria Ceccarelli, di Mariola Henrycka Michta -. E invece ci siamo trovati con la relazione pronta da giorni e nessuna idea di quali siano le conclusioni del perito".

Per poterla visionare, Fava e Marcello Rezza, legale di Giorgio De Vito, hanno chiesto un rinvio.

Il pm Renzo Petroselli, che invece sapeva già del deposito e aveva fatto eseguire una perizia di parte, si è opposto.

Alla fine il gip Franca Marinelli ha accolto la richiesta degli avvocati e rinviato l'udienza al 25 ottobre. Il tempo, per i legali di consultare le carte per sapere a chi siano riconducibili le tracce trovate nella villetta di via dei Latini dove, il 3 febbraio scorso, fu uccisa Marcella Rizzello.

La donna, trentenne di Civita Castellana, si trovava in casa con la sua bimba di 14 mesi quando il suo assassino ha fatto irruzione nella villetta e l'ha accoltellata a morte.

Dell'omicidio furono accusati il 35enne napoletano Giorgio De Vito e la 30enne polacca Mariola Henrycka Michta, all'epoca legati sentimentalmente.

I due finirono in carcere il 17 maggio scorso con l'accusa di omicidio.

Nei successivi interrogatori con il pm Petroselli, De Vito ha sempre ribadito la sua innocenza, malgrado la sua presenza nella villetta fosse confermata da almeno cinque tracce di sangue e lui riconducibili. L'uomo ha tentato di scagionarsi dall'accusa tirando in ballo un suo fratello gemello che vivrebbe ad Aversa e che potrebbe aver agito al suo posto. Una tesi che, almeno finora, non sembra aver convinto il pubblico ministero.

Ancora più difficile definire la posizione della Michta. La donna, infatti, si è sempre mostrata molto confusa e poco attendibile, nelle sue ricostruzioni dell'accaduto.

Al pm, avrebbe più volte detto di essere stata in casa Rizzello con De Vito, la mattina del 3 febbraio. Ma solo perché il suo compagno la minacciava e lei aveva paura.


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi

-