-
Giallo di Sant'Agostino, oggi l'autopsia.
Sarà svolto in giornata l'esame autoptico sul corpo di Gabriel Farkas.
A eseguirlo, all'istituto di medicina legale di piazza del Verano, la dottoressa Broccoli che, questa mattina, riceverà formalmente l'incarico per poi iniziare gli accertamenti sulla salma di Farkas.
Il 30enne romeno era stato trovato morto giovedì mattina, in una zona impervia, nelle campagne di Sant'Agostino.
Era stato un cacciatore ad allertare i carabinieri della stazione locale, che si sono precipitati subito sul posto per un sopralluogo.
Già a una sommaria ispezione del cadavere, risultava chiaro che l'uomo era morto da qualche giorno. L'avanzato stato di decomposizione e il fatto che non fossero state presentate denunce di scomparsa ha reso difficile l'identificazione.
Ci sono voluti due giorni per dare un nome a quel corpo abbandonato tra i rovi, in aperta campagna. Alla fine, i carabinieri hanno scoperto che la vittima si chiamava Gabriel Farkas, operaio 32enne nato in Romania ma residente a Santa Marinella.
Farkas non era sposato, né fidanzato, e non aveva figli. Viveva con la sorella. Il resto della sua famiglia risiede a Civitavecchia, dove lo stesso Farkas aveva lavorato per alcuni mesi, nel cantiere della centrale di Torrevaldaliga Nord.
A breve sarebbe dovuto partire per Venezia, dove aveva trovato un nuovo lavoro. Anche per questo la tesi del suicidio, seppur non ancora scartata, appare poco credibile.
La pista più battuta dagli uomini dell'Arma resta, almeno per ora, quella dell'omicidio. Un'ipotesi che potrebbe essere confermata, oltre che dai risultati dell'autopsia, anche dai rilievi tecnici che i carabinieri del reparto investigativo hanno eseguito sull'auto di Farkas, un'Alfa 156 ritrovata sabato sera, dopo tre giorni di ricerche.
La macchina era stata abbandonata in uno sfascio a Civitavecchia. I carabinieri l'hanno trovata in perfetto stato. Integra e pulita all'apparenza ma che, a un esame più accurato, potrebbe rivelare tracce del presunto omicida.
