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Processo Gradoli - Il numero uno della compagnia dei carabinieri di Viterbo testimonia in aula
E' il giorno del capitano Ciervo
Viterbo - 22 ottobre 2010 - ore 2,20

Il capitano Ciervo in aula, durante le scorse udienze
- Gradoli, è il giorno del capitano Ciervo.

E' forse il teste più atteso di tutto il processo Gradoli. E anche lui ha dovuto aspettare un bel po', da giugno a ottobre, prima di poter dire la sua in corte d'assise sul giallo di Elena e Tatiana Ceoban.

Ma alla fine il gran giorno è arrivato. Il capitano dei carabinieri Marco Ciervo testimonierà, questa mattina, al processo che vede imputati gli ex amanti Paolo Esposito e Ala Ceoban per duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Una vicenda che il capitano dei militari del comando provinciale viterbese ha seguito sin dall'inizio. Dal 30 maggio 2009, giorno della scomparsa di Elena e Tania, ai primi sopralluoghi nella villetta di via Cannicelle, dove madre e figlia vivevano con Esposito.

Fino ad arrivare all'arresto dell'elettricista e della sorella di Tatiana, Ala, da tempo legati sentimentalmente.

L'ascolto in medias res del capitano Ciervo sarà fondamentale per il futuro andamento del processo. Non a caso, il numero uno della compagnia dei carabinieri di Viterbo viene chiamato soltanto adesso in aula.

La sua testimonianza è la summa di un intero anno di ricerche, sopralluoghi, intercettazioni.

La ricostruzione integrale del caso da parte di colui che, forse, la conosce meglio di chiunque altro.

E' l'occasione per fare il punto sugli elementi che hanno portato all'arresto dei due ex amanti.

Una sintesi degli indizi accumulati in dodici mesi di indagini, che potrebbe fagocitare l'intera udienza.

Oltre al capitano Ciervo, questa mattina, davanti ai giudici Pacioni, Turco e alla giuria popolare, dovrebbero deporre i marescialli Prisco Villani e Fortunato Casile. Attesa anche l'amica di Ala, Irina, con il suo fidanzato.


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