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Oreste Massolo incontra a Roma il pianista Lang Lang
A pranzo con un genio
di Oreste Massolo
Viterbo - 25 ottobre 2010 - ore 1,30

Oreste Massolo
- L'altro ieri sono andato a trovare mia sorella che vive a Roma nelle vicinanze dell'albergo Fleming all'inizio della vecchia Flaminia.

Abbiamo pranzato alla tavola calda-ristorante presso l'Auditorium (si mangia bene con 16 euro, ma un bicchiere di vino ne costa 5).

A scegliere il menù, davanti al tavolo dove sono esposte le portate, c'era il giovane  pianista cinese Lang Lang che poi si è seduto vicino a me.

Non nascondo la mia fortissima emozione; mi tremavano più del solito le mani tanto che mangiavo con  difficoltà. E si capisce il perché.

Lang Lang è il pianista che, con un concerto, ha inaugurato le Olimpiadi di Pechino nel 2008. Si esibisce in tutto il mondo ed ha appena 28 anni.

A tredici anni ha vinto i primi concorsi internazionali e l'anno scorso si è aggiudicato il prestigioso premio Arturo Benedetti Michelangeli.

Un autorevole critico musicale  del Chicago Tribune lo ha definito "il più grande e più esaltante talento pianistico che abbia sentito". E' a Roma per tre concerti che tiene fino a lunedi nella sala dell'Auditorium Santa Cecilia dove, con la direzione del maestro Pappano, eseguirà composizioni di Rossini, Chopin (è l'anno chopiniano), Berlioz.

Non ho mai rimpianto come oggi di conoscere solo poche parole in inglese: avrei voluto parlagli, chiedergli, magari, un'intervista per Tusciaweb; la mia timidezza mi ha perfino impedito di domandargli un autografo: è certo che non mi capiterà più di pranzare con un genio ed una celebrità come Lang.

Le emozioni, tuttavia, non sono finite qui. Ad un tavolo di distanza erano seduti i giocatori della Virtus, squadra romana di pallacanestro che milita in serie A. Giganti tutti vicini ai due metri di altezza o che la superano.

Enormi piatti di pasta, grandi rotoli di carne arrosto; atleti bianchi di diverse nazionalità e di colore che tra loro scherzavano e ridevano; esprimevano gioia e felicità, forse rappresentanti di un mondo dove tutti vorremmo vivere.

Oreste Massolo


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