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Federlazio - Cauto ottimismo dal presidente Orsolini alla presentazione dell'indagine congiunturale dei primi sei mesi del 2010
Imprese, il picco della crisi è superato
Viterbo - 25 ottobre 2010 - ore 14,00

Rino Orsolini, presidente di Federlazio
- Ottimisti, ma con cautela. Il picco della crisi è superata, ma le imprese della Tuscia non sono ancora uscite dal tunnel.

L'indagine congiunturale di Federlazio, relativa ai primi sei mesi del 2010 mette in evidenza ancora una volta, luci e ombre. Dividendo in due le imprese locali.

“Da una parte – spiega il presidente Rino Orsolini – chi si basa sull'export, come a Civita Castellana, sta riprendendo il passo, mentre le realtà che si basano sulla domanda interna, edilizia per prima, è ancora in sofferenza”.

La politica è chiamata a fare la sua parte.”Riduzione fiscale e meno burocrazia – continua Orsolini – che sia garantito l'accesso al credito. Gli accordi di Basilea 3 sono penalizzanti”.

A livello locale, diverse zone d'ombra. “Siamo perplessi sull'aeroporto – sostiene Orsolini – dopo l'incontro con l'assessore regionale Ciocchetti.

La sola nota positiva è rappresentata dai 119 milioni di euro per proseguire la Trasversale”.

A Viterbo: “Come mai da sette mesi manca l'assessore all'Urbanistica e non è stato ancora sostituito? Mesi fa sono stati convocati gli stati generali dell'edilizia, ma a un primo incontro non ha fatto seguito nulla di concreto.

C'è il bando per l'edilizia agevolata in scadenza. Esistono i terreni, che diamo che siano assegnati”. Ottimismo e cautela confermati anche dal direttore Crea.

“Se l'export fa ben sperare – precisa Crea – la domanda interna segna ancora il passo. Registriamo solo un segno di ripresa più stabile rispetto la 2009 e i numeri a tre cifre della cassa integrazione che un po' si sono fermati”.

Produzione
La produzione dopo il forte rallentamento dei due semestri precedenti mostra una tendenza in rialzo, anche per effetto della domanda estera.Tornano di segno positivo i giudizi espressi dalle imprese intervistate circa i livelli produttivi conseguiti nei primi sei mesi del corrente anno. Aumenta, infatti, la percentuale di aziende che danno indicazioni positive (33,3% rispetto al 20% di fine 2009 e il 6,7% dei primi sei mesi dello scorso anno). Parallelamente passa dal 40% al 38,9% il risultato di quelle che registrano un calo produttivo. Di segno diverso l’andamento di coloro che esprimono un giudizio di stabilità: dal 40% del secondo semestre 2009 scendono al 27,8%.

Ordinativi ed export
Segnali decisamente incoraggianti arrivano dal versante del commercio con l’estero. Nel primo semestre 2010 le esportazioni hanno mostrato una netta ripresa. L’incremento dell’export è frutto soprattutto della domanda interna all’Unione Europea. Da gennaio a giugno la percentuale delle imprese che hanno registrato un incremento delle esportazioni in tali mercati è stata del 54,5%, rispetto all’ 11,1% della precedente rilevazione. Da rilevare, però, a conferma della non stabilità dei segnali di ripresa, c’è il dato relativo alle aziende che invece hanno dichiarato perdite del volume di affari: il 45,5%, rispetto al 33,3% della precedente indagine. L’andamento positivo degli ordinativi esteri si conferma anche sul mercati dell’area extra UE. In tale contesti la percentuale di ottimisti sale al 33,3%, mentre a fine 2009 era ferma al 16,7%.

Fatturato
Dinamica positiva anche per il fatturato. Sui mercati di sbocco comunitario aumenta del 54,5%. Sale dal 25% al 33,3% la percentuale di quanti hanno registrato incrementi nell’area extra UE; e passa dal 25% al 22,2 % quella delle imprese con problemi di riduzione. Meno accentuato, ma comunque da evidenziare, l’incremento del fatturato sul mercato interno.

Occupazione
Nel primo semestre 2010 nonostante un certo numero di imprese che ha assunto (+ 7,6% rispetto al semestre precedente), permane significativa la percentuale di quelle che hanno ridotto il personale (28,6% rispetto al 20%), determinando un saldo leggermente negativo (-1%).

Cassa integrazione guadagni
Nei primi sei mesi del 2010 il ricorso alla Cassa integrazione guadagni da parte delle industrie di Viterbo ha registrato un andamento nettamente difforme tra le due tipologie di gestione.

Cassa integrazione ordinaria
In sintonia con l’andamento regionale e nazionale, il tasso di crescita della CIG Ordinaria in questa provincia è stato per la prima volta negativo, dall’inizio della crisi (-48,8%). Si tratta di una contrazione decisamente superiore al dato rilevato nel Lazio (- 30,2%) e oltre il doppio di quello relativo all’Italia (-20,6%).

Cassa integrazione straordinaria
Decisamente in controtendenza è il ricorso a questo ammortizzatore sociale nella Tuscia: da gennaio a giugno 2010 è salito al 109,7%, rispetto all’ 82,5% del semestre precedente ed al 41,4% di un anno fa. Un aumento probabilmente determinato anche dall’esaurimento da parte di molte imprese, del limite legale della 52 settimane di Cig ordinaria, previste dalla normativa, con conseguente ricorso allo strumento straordinario.

Investimenti effettuati
La percentuale di piccole e medie imprese della provincia di Viterbo che ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel primo semestre 2010 è pari al 38,1%, in netta crescita rispetto al precedente al 13,3%.

Previsioni
L’indagine della Federlazio ha rilevato anche le previsioni a breve termine, in ordine alle attese degli imprenditori per il secondo semestre 2010. Le opinioni espresse sono risultate improntate ad una sostanziale cautela che regna tra gli operatori, circa l’andamento dei prossimi sei mesi dell’anno, con una diffusa aspettativa di stabilità.

La ricerca è stata realizzata su un campione di 350 piccole e medie imprese associate, delle quali 46 della Tuscia, le cui caratteristiche settoriali e dimensionali rappresentano fedelmente la composizione dell’universo delle imprese aderenti a Federlazio.


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