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Viterbo - Positivo il bilancio dell'attività della forestale nella stagione estiva
Conclusa la campagna anti-incendi boschivi
Viterbo - 26 ottobre 2010 - ore 11,45

- Anche quest’anno nella Provincia di Viterbo è stata portata a termine la campagna anti-incendi boschivi da parte del corpo forestale dello Stato, che ha visto puntualmente impegnati, come ogni anno, uomini e mezzi durante tutta la stagione estiva.

Con compiti ormai codificati e coordinati tra i vari enti interessati (Squadre di Protezione Civile regionali, Vigili del Fuoco, Flotta Aerea Regionale e Statale ed altri).
Il Cfs svolge prioritariamente operazione di coordinamento e direzione delle operazioni di spegnimento in ambito boschivo per una più efficace interazione tra squadre antincendio e i mezzi di terra e d’aria (autobotti, moduli anti-incendio, elicotteri e canadair).

Inoltre cura tutta la fase delle indagini necessarie per risalire alle cause che hanno scatenato l’evento e, laddove se ne riscontri la matrice dolosa, cercando di scoprire moventi e i responsabili dell’atto, sanzionato dal codice penale con l’arresto.

In particolare nella appena trascorsa stagione è stata attivata, nella provincia di Viterbo, una squadra di repertatori, che avvalendosi di metodologie e strumentazioni scientifiche, hanno riscontrato e rinvenuto in diversi incendi, gli inneschi realizzati con metodi rudimentali ma purtroppo molto efficaci, utilizzati da veri e propri piromani.

Questa attività di repertazione particolarmente elaborata, prevede anche particolari analisi di laboratorio e non ultimo l’accertamento del dna degli autori, attualmente le indagini di polizia giudiziaria sono ancora in corso per particolari eventi verificatisi in Provincia e se ne attendono gli sviluppi.

Tuttavia l’andamento stagionale è stato favorevole, permettendo di trarre un bilancio tutto sommato positivo, questo dovuto sia alle condizioni metereologiche relative alle abbondanti piogge registrate nella passata stagione invernale/primaverile, ma anche per la costante attività di prevenzione posta in atto dal Cfs, che ha permesso di limitare i danni.

Ci sono comunque stati ben diciannove incendi boschivi nei quali sono andati persi trenta ettari dal patrimonio provinciale e oltre ottanta ettari di aree non boscate, ma limitrofe a questi ultimi.

Occorre sottolineare che la maggiori cause degli incendi, oltre all’intenzionalità vera e propria (atti di piromania, rivalità e vendette o puri atti vandalici) sono spesso dovute all’imperizia e alla mancata osservanza delle regole fondamentali di sicurezza, nell’effettuare operazioni di ripulitura del sottobosco, dei campi coltivati, delle zone adibite a pascolo e delle aree private.

Giova quindi ricordare che tali attività possono essere messe in atto seguendo particolari accortezze e soprattutto nei modi e nei tempi indicati dalla legge, quanto sopra oltre che per evitare spiacevoli sanzioni in cui si può incorrere, soprattutto per non mettere a repentaglio la propria e la pubblica incolumità.

L’attività istituzionale del Cfs, terminata la campagna Aib, prosegue nei diversi settori in cui si è chiamati a operare, quali il controllo e la tutela del patrimonio naturale nazionale, operazioni di antibracconaggio, indagini di polizia ambientale e forestale, interventi di protezione civile laddove necessario e in tutti i campi che vedono giornalmente impegnati gli uomini e le donne del corpo forestale dello Stato.


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