- Una mamma per amica. Una mamma che dà forza solo a guardarla. Succede anche questo all'inaugurazione dell'Arcilesbica di Viterbo. Succede che arrivi una mamma e racconti cosa significhi essere mamma di una lesbica.
La mamma in questione è quella di Emanuela Dei, che senza peli sulla lingua guarda in faccia le 24 ragazze presenti all'inaugurazione di sabato scorso nella nuova sede del circolo appositamente fondato.
“Avere un figlio è amore. E se è gay non cambia niente. E' un figlio, qualsiasi cosa faccia”. Parte così Tomassina Sempronio. Parte dall'amore per i figli, quel tipo di amore incondizionato, che le fa dire che se sua figlia avesse nascosto il suo essere lesbica lei non se lo sarebbe perdonato. “Sarebbe stata colpa mia – continua -, perché non sarei riuscita a trasmettere amore, fiducia e serenità per essere se stessa”.
E alla domanda: meglio puttana o lesbica? Risponde: “Puttana ci si diventa, lesbica si nasce. E chi vuol capir...”
Un'inaugurazione in pompa magna, quindi. Con momenti forti e già formativi.
Sabato in via Garibaldi c'erano 24 donne lesbiche. “Quasi troppe – racconta Emanuela Dei -. Visto che se veramente ci fossero una ventina di donne, a Viterbo, con le idee chiare forse questa associazione già sarebbe in piedi da trent'anni. Ma anche una bella sorpresa”.
Dopo la fase di presentazione l'Arcilesbica partirà con le iniziative. Si comincia sabato prossimo dalle 17-19.
“Vorrei ringraziare - conclude Emanuela Dei - l'Arci Viterbo per lìospitalità, all'Arcilesbica di Roma per la presenza e sostegno e un grazie particolare agli agenti della polizia”
Prossime mosse: l'incontro con le istituzioni e iniziative culturali per far conoscere e sensibilizzare la città sulla tematica lesbica.
