::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|



L'angolo della psicologia
Il sogno, riti e miti
di Angelo Russo
Viterbo - 27 ottobre 2010 - ore 3,00

Angelo Russo
- L’arte di interpretare i sogni non si può apprendere dai libri. I metodi e le regole valgono soltanto quando si sa farne a meno. (C.G.Jung. Opere)

I sogni sono una grande esperienza nell’arco della nostra vita. Alla fine tutti ci poniamo l’attenzione, non solo gli addetti ai lavori.

Qualcuno prova, seguendo la smorfia napoletana, ad abbinarli a dei numeri che potrebbero cambiare le sorti della propria vita. Anche la musica ne ha tratto grande ispirazione. Bellissimo il testo della canzone dei Negrita "ho imparato a sognare", questo è un passaggio del testo:

“C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò/ Ho imparato a sognare,/ quando inizi a scoprire/che ogni sogno/ ti porta più in là/ cavalcando aquiloni,/ oltre muri e confini/ho imparato a sognare da là/ Quando tutte le scuse,/per giocare son buone/ quando tutta la vita/ è una bella canzone/C'era chi era incapace a sognare/ e chi sognava già”.

E poi c’è l’interpretazione dei sogni dove, seguendo la traccia junghiana, ogni interpretazione è un’ipotesi, un puro tentativo di lettura di un testo ignoto.

La comprensione dei sogni ha bisogno di due grosse componenti: arte e capacità. Per arte s’intende la predisposizione a percepire il sogno come una scena del teatro della vita e la volontà di decifrarlo facendo ricorso ad alcuni aspetti della sensibilità personale: intuizione, rispetto del materiale che viene proposto, empatia e un senso di espressione simbolica.

Alcuni illustri personaggi del passato hanno addirittura utilizzato i propri sogni per comporre delle opere d’arte stupende. Salvador Dalì, per citare un esempio, fu uno dei grandi maestri del materiale onirico. Il noto pittore spagnolo concepì dai sui sogni le opere più belle.

Fu uno degli artefici del movimento surrealista. Teorico di questo movimento fu soprattutto lo scrittore Andrè Breton negli anni venti del novecento. Secondo quest’autore è importante cercare di giungere a una realtà superiore - una surrealtà - in cui conciliare i due momenti: quello della veglia e quello del sogno. Occorre quindi predisporsi bene nei confronti del sogno cercando di considerarlo un amico che ci aiuta a trovare una dimensione che va oltre la logica della consapevolezza.

Un sogno. Il sogno di Roberta:
Ho sognato che stavo sulla riva del mare. Intorno a me c’erano tantissimi gabbiani, uno sembrava che, guardandomi, volesse invitarmi a volare (nella premessa Roberta riferisce che pochi giorni prima aveva letto “Il gabbiano J. Livingstone”) a un certo punto mi sono trovata a volteggiare sul mare. Era una sensazione stupenda.

Interpretazione. Il sogno essenzialmente positivo, anche per le sensazioni di benessere sperimentate dalla sognatrice, può significare che l’origine dell’uomo è sempre al di là del solo visibile e che la felicità appartiene ad un mondo interiore, oltre le cose umane le convenzioni o le banalità. Il volo può rappresentare il desiderio di allontanarsi da una realtà vissuta come insoddisfacente e la ricerca di qualcosa che sia, oltre che più profonda, anche più autentica.

Il fatto che il sogno di Roberta nasca da uno spunto di vita quotidiana vissuto qualche giorno prima (il libro letto) non minimizza la valenza del sogno, anzi viene rafforzata. Perché tra tutti gli stimoli vissuti nei giorni precedenti al sogno sono stati elaborati solo quelli? Evidentemente quel materiale, e solo quello, rappresenta qualcosa di molto significativo per la sognatrice.

Ci sono alcuni consigli utili, provenienti dalla mitologia, che predispongono al meglio all’incontro con Morfeo. Sembra che per fare sogni veritieri occorre dormire sul fianco destro. Questa posizione consentirebbe di sfruttare tutto il magnetismo positivo che ciascuno di noi possiede.

L’orientamento del letto deve essere da nord a sud.
Prima di coricarsi occorre liberarsi dell’elettricità statica attraverso un abbondante lavaggio delle mani sotto l’acqua corrente.

Per vincere l’insonnia, quando non sussistano cause patologiche, può essere utile focalizzare attraverso uno schermo mentale, una scena che per noi sia sinonimo di tranquillità: un prato, un ruscello, delle foglie, ecc. Bisogna provare a visualizzare la scena in tutti i suoi particolari.

Contemporaneamente fare alcuni esercizi di respirazione, inspirando l’aria dalle narici e espellendola lentamente dalla bocca svuotando completamente i polmoni, ripetendo l’esercizio per alcune volte… e … Sogni d'oro.

Angelo Russo


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi

-