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L'opinione di uno sporco comunista
Il treno che c'è e quello che verrà
di Valerio De Nardo
Viterbo - 27 ottobre 2010 - ore 3,20

Valerio De Nardo
- Le discussioni di questi giorni intorno ai collegamenti da Viterbo per Roma via Cesano mi paiono appartenere alla dimensione del surreale. Sicuramente non appartengono a quella del reale.

Come ieri mattina, quando il treno che doveva arrivare ad Ostiense alle 7.42 vi è giunto alle 8.18, mentre quello il cui arrivo era previsto alle 7.56 aveva già tre quarti d’ora di ritardo e per l’altro delle 8.26 si annunciava “solamente” un quarto d’ora oltre l’orario.

Come si sa la manovra proposta dal ministro Tremonti, varata dal governo il 31 maggio e ratificata dal parlamento alla fine di luglio taglia in maniera profonda i trasferimenti finanziari alle regioni. Ciò che comporterà una forte incidenza sul trasporto pubblico locale, con una diminuzione che potrà arrivare fino al 30%!

Pensare in questa situazione ai treni dedicati all’aeroporto “Si farà (nel 2020)” di Viterbo per far giungere in un’ora a San Pietro può apparire un tantinello azzardato. Soprattutto se si cerca di spiegarlo alle donne ed agli uomini costretti a sacrificare sull’altare del trasporto che c’è pezzi interi della propria vita.

Come quel signore che oggi, scendendo dal treno giunto con 56 minuti di ritardo, inveiva contro il macchinista, reo solamente di aver condotto la diligenza per le campagne del patrimonio di San Pietro in Tuscia.

Valerio De Nardo


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