Riceviamo e pubblichiamo - Tre reperti Etruschi, tra i più importanti del periodo, faranno bella mostra di sé, dal 4 al 7 novembre a Fieracavalli di Verona.
Si tratta della Tomba del Barone (fine del sesto secolo a.C.), i cavalli alati (fine quinto inizio quarto secolo a.C.), entrambi provenienti da Tarquina, e il carro etrusco ritrovato a Vulci (sesto secolo a.C.).
Le opere, in copia, saranno esposte nel corridoio della galleria tra il padiglione 2 e il padiglione 3 della Fieracavalli.
L'iniziativa è promossa dal comune di Tarquinia, dal centro di archeologia sperimentale ''Antiquitates'' di Civitella Cesi di Blera (VT), e dagli artisti Massimo Bordo, che ha realizzato la copia della Tomba del Barone, Marco Ferri per i cavalli alati, e Flavio Fossato per la biga di Vulci.
La proposta è partita dall'amministrazione comunale di Tarquinia (L'antica Corneto citata da Dante nel canto XIII, nono verso, dell'Inferno per indicare i confini della Maremma) è stata recepita favorevolmente dagli organizzatori della Fieracavalli che, in questo modo, hanno dimostrato grande attenzione e sensibilità per l'aspetto culturale della manifestazione che resta il più importante appuntamento equestre internazionale in questo settore.
La conferma che Fieravacalli non è solo un grande spazio espositivo per le novità e per gli aspetti ludico-commerciali legati al mondo dell'equitazione, ma anche una vasta arena per gli scambi culturali che discendono dall'antico connubio uomo-cavallo e un insostituibile veicolo per diffondere la conoscenza del territorio rurale, delle tradizioni enogastronomiche, delle molteplici presenze storico-archeologiche che caratterizzano quel grande museo a cielo aperto che è il Belpaese.
Centro di Archeologia Sperimentale "Antiquitates"