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San Martino al Cimino - Domani il congresso della Card sulle esperienze significative di Lazio, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Marche
Distretti sanitari, sei regioni a confronto
Viterbo - 28 ottobre 2010 - ore 15,45


- Sei regioni a confronto, sei esperienze di assistenza territoriale. Si terrà domani, venerdì 29 ottobre, a palazzo Doria Pamphili di San Martino al Cimino, il congresso interregionale della Confederazione associazioni regionali di distretto (Card).

Si tratta di un appuntamento di estrema importanza perché vedrà la partecipazione dei rappresentanti dei distretti sanitari di Lazio, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Marche.

Nello specifico, interverranno i presidenti Card delle regioni Molise, Toscana, Abruzzo e Umbria, gli operatori del distretto 3 di Viterbo, della Ausl Roma C, della Ausl Roma E, della Asl 10 di Firenze, della Usl 2 dell’Umbria, dell’Area vasta 1 Asur delle Marche, il presidente onorario nazionale Card, Rosario Mete, e il presidente nazionale Card, Gilberto Gentili.

Nel corso della giornata saranno affrontati alcuni aspetti significativi legati alla presenza dei distretti sanitari nel territorio. Dalle eccellenze e dalle criticità nel percorso assistenziale del paziente complesso, fino alla formazione e all’innovazione del territorio. La segreteria scientifica del congresso interregionale è stata curata da Antonella Proietti, direttore del Distretto 3, e dalla dottoressa Maria Loreta Nulvesu.

“La vera innovazione nell’assistenza territoriale – spiega Antonella Proietti - passa in primo luogo attraverso un profondo cambiamento dei modelli organizzativi del distretto.

Modelli organizzativi che dovrebbero spostare la tensione della cultura dei servizi territoriali a quelli dei luoghi di presa in carico. L’assistenza ai pazienti, sempre più complessi, chiama il territorio a una vera e propria sfida che deve essere affrontata con strumenti innovativi e che si gioca più sul versante culturale e organizzativo che su quello tecnologico.

Il processo di cambiamento si sta realizzando in maniera omogenea e a diverse velocità nelle varie realtà regionali aziendali. Di qui l’esigenza di un confronto costruttivo delle esperienze distrettuali del Centro Italia”.


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