Riceviamo e pubblichiamo
- Viviamo tempi difficili per la politica in generale ed anche il nostro partito non è esente da difficoltà di vario genere quali la crisi economica, la poca fiducia dei cittadini nelle istituzioni, la scarsa partecipazione giovanile o certi esempi, a tutti i livelli, che non vanno nella direzione giusta.
Spesso ne esce l’immagine di un Pd diviso, asservito agli interessi personali dei “big” più che a quelli del partito e della collettività con risultati disastrosi.
Un esempio per tutti: la storia travaglia ed assurda della mancata presidenza della Talete.
Il circolo del Pd di Grotte S. Stefano all’unanimità è convinto che non si può continuare, per i prossimi impegni interni ed esterni, con le fazioni l’una contro l’altra armate, ma che necessita, da parte di tutti, un atteggiamento il più possibile unitario e coeso: a cominciare dal segretario provinciale.
Il massimo della democrazia per un partito democratico sarebbe che si potessero candidare tutti e che venisse eletto chi prende più voti, ma, se questo non è possibile, serve almeno un accordo su una sola lista ed un solo nome.
Siamo sicuri di interpretare, in questo modo, le aspettative del nostro elettorato che non capirebbe soluzioni verticistiche e controproducenti proprio nel momento in cui il centro-destra appare diviso e perciò più vulnerabile.
Una forza che si candida a governare il Paese non può permettersi errori.
E’ in gioco la nostra credibilità e quindi il nostro futuro.
Circolo Pd Grotte S. Stefano