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Cronaca - La notte del 27 maggio, quando venne fermata, il tribunale dei minori avrebbe stabilito di mandarla in una struttura protetta
Ruby doveva andare in comunità
Viterbo - 30 ottobre 2010 - ore 17,50

Ruby
- Ruby doveva andare in comunità.

La notte del 27 maggio, la giovane marocchina che avrebbe partecipato ad alcune feste a casa del premier Silvio Berlusconi, doveva andare in una comunità protetta e non venire rilasciata.

E' questo quanto emerso nelle ultime ore. Il pm del tribunale dei minori di Milano che era di turno quella sera dispose che la ragazza venisse affidata a una struttura protetta in attesa di un intervento del tribunale di Milano.

Da quanto si apprende, invece, una telefonata avrebbe modificato il corso delle cose. Sarebbe, infatti, arrivata da Palazzo Chigi una chiamata in cui si chiedeva di lasciarla andare, perché "parente di Mubarak".

Alla minorenne venne permesso di andarsene in compagnia di Nicole Minetti, la 25enne ex igienista dentale di Berlusconi ora consigliere regionale della Lombardia.

Resta, invece, un mistero chi abbia informato Silvio Berlusconi del fermo di Ruby.

Ruby, intanto, si trova a Genova dove sta preparando i festeggiamenti del suo 18esimo compleanno, che sarà il primo novembre.

"Con il premier c'è stata conoscenza e non amicizia - avrebbe dichiarato la giovane marocchina in riferimento al rapporto con il presidente del Consiglio -. Perché io dò molto valore all'amicizia e non posso definire amico chi ho conosciuto solo per una sera".


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