- Salta all'ultimo momento la testimonianza di Enrico e Maria Esposito.
Nell'udienza di ieri mattina, i genitori dell'imputato per il giallo di Gradoli si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Una scelta che la signora Maria aveva già fatto a luglio, quando, si era mostrata restia a testimoniare in aula.
In quel caso, la Corte fu ferma nel sostenere che i genitori di Esposito non potevano sottrarsi alle domande degli avvocati e del pm Renzo Petroselli. In parole povere, Enrico e Maria Esposito non avrebbero potuto avvalersi della facoltà di non rispondere. E la loro deposizione era solo questione di tempo. Ma questo succedeva tre mesi fa.
Ieri mattina i giudici Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco e la giuria popolare hanno cambiato totalmente le carte in tavola. Deliberando, per i coniugi Esposito, la possibilità di schivare un confronto col pm e con gli avvocati.
Confronto che, probabilmente, non sarebbe avvenuto in ogni caso nell'udienza di oggi.
In apertura di seduta, il pm Petroselli, leggendo la lista dei testimoni, non aveva neppure menzionato i nomi di Enrico e Maria Esposito. E alla richiesta di chiarimenti, da parte degli avvocati di Paolo e Ala, il sostituto procuratore ha risposto di non volerli ascoltare nell'udienza di oggi.
Una vera mazzata, per i tanti cronisti presenti in aula, che attendevano con ansia la deposizione delle due persone più vicine a Paolo Esposito. E invece, hanno dovuto accontentarsi di un'udienza costruita sul nulla. Con testimonianze a impatto emotico zero e che niente hanno aggiunto rispetto a quanto si sapeva già. Ovvero, che i rapporti tra Tatiana e Paolo erano tesi e che Tania era una madre premurosa e una lavoratrice esemplare.
Il giro di deposizioni continuerà domani, a partire dalle 9, nell'aula della corte d'assise del tribunale di Viterbo. Tra i testi chiamati a presentarsi davanti alla corte, anche Gioacchino Catalucci, l'uomo che, nei mesi precedenti alla scomparsa, aveva intrapreso una relazione con Tatiana Ceoban.