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Viterbo - Il consigliere Guancini (Pd) interroga il sindaco
Grotte S. Stefano, frazione "chiusa" e abbandonata
Viterbo - 10 settembre 2010 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Le ultime parole famose : “per le frazioni dopo Ferragosto proporrò alla consultazione dei consiglieri comunali un modello organizzativo diverso da quello che ci ha imposto e fatto digerire il Governo Prodi “.

Le ultime comiche a Grotte S. Stefano.

L’unico impiegato comunale nella frazione di Grotte S. Stefano – ne avevamo addirittura due venti anni fa – è andato in ferie ed ha chiuso l’ufficio anagrafe esponendo un cartello con la scritta “chiuso“, invitando la popolazione a recarsi nel capoluogo per effettuare le varie pratiche (certificati,atti notori,ecc…..).

L’unico cantoniere che provvede all’intera manutenzione del territorio della frazione – anche di cantonieri ne avevano due venti anni fa - ammalato ed assente dal lavoro per circa 50 giorni, è stato sostituito da due ragazzi assunti dall’Amministrazione soltanto per 20 giorni durante i festeggiamenti del patrono del paese, per ripulire le vie centrali interessate alle varie manifestazioni.

L’unico vigile che veniva a Grotte per garantire l’entrata e l’uscita dei ragazzi dalle scuole – anche di vigili ne avevamo uno fisso venti anni fa - essendo queste chiuse, ha fatto soltanto qualche fugace apparizione in paese.

Sarebbe opportuno chiedere dal sindaco che fine ha fatto quella mozione presentata dal sottoscritto in data 27/06/2008 ed approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, che prevedeva - tra l’altro – il potenziamento degli uffici anagrafici delle frazioni.

Il cartello esposto al di fuori degli uffici anagrafici della frazione con la scritta “chiuso”, è l’emblema di una frazione abbandonata, di una frazione senza una guida politica ed amministrativa, di una frazione che non ha più la forza di ribellarsi allo strapotere ed alle angherie di una amministrazione comunale che vede le frazioni come un frutto da spremere ogni consultazione elettorale.

A mio avviso quel cartello dovrebbe essere esposto all’inizio del paese e probabilmente la parola “chiuso” avrebbe avuto un significato più confacente alla realtà :

un paese chiuso, un paese senza servizi, senza stazione ferroviaria, senza cimitero, senza zona artigianale, senza piano regolatore, un paese in completo stato di abbandono che certamente non invita i passanti a fermarsi o stabilirci la propria residenza, un paese senza futuro per i nostri figli, per i nostri commercianti e per i nostri artigiani, un paese destinato a morire.

E senza dubbio la colpa maggiore è dell’incuria e della poca attenzione che le varie amministrazioni comunali hanno profuso verso quei cittadini che, purtroppo, hanno sempre ingannato.

E pensare che il Pdl alle ultime elezioni comunali ha totalizzato quasi il 65% dei votanti.

Magari la prossima volta saranno ancora di più! Perché Marini dovrebbe preoccuparsi di lavorare meglio ?

Francesco Guancini
Consigliere Pd


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