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Viterbo - La protesta della mamma di un alunno della scuola
"Materna Pilastro, assurdo che riapra a ottobre"
Viterbo - 14 settembre 2010 - ore 13,30

- "E' assurdo che la scuola riapra a ottobre. Questo ritardo crea un disagio a tutte le mamme, specie a quelle che lavorano".

A parlare è la mamma di un bambino che frequenta la scuola materna del Pilastro. L'apertura dell'istituto è stata spostata al primo ottobre per dei lavori di ristrutturazione. Una situazione che avrebbe creato non pochi disagi ai genitori. "La scuola - esordisce la mamma - aprirà a fine mese per il rifacimento dei locali. Lavori che sono necessari, ma che potevano essere organizzati diversamente o comunque in modo da garantire ai bambini di frequentare la scuola".

Dalla mamma, infatti, nessuna contestazione per gli interventi. "Le ristrutturazioni erano necessarie - afferma la signora -. Mio marito frequentava la stessa scuola trent'anni fa e anche lui ha detto che c'era bisogno di quegli interventi".

Il disappunto della donna nasce, dunque, dal fatto che il direttore della scuola non ha trovato una soluzione alternativa per i bambini. "Il direttore avrebbe dovuto trovare un posto per i nostri figli - dice -. Così, invece, non è stato né alla fine dello scorso anno scolastico, né all'inizio di questo.

La scuola ha chiuso il 15 giugno - racconta la signora - e, lavorando, ho dovuto pagare cinquanta euro per mandare mio figlio in un campo estivo perché io non avevo la possibilità di accudirlo.

Adesso a questa spesa - continua - ho dovuto aggiungere altri settanta euro per mandare il mio bambino in una ludoteca che si occupi di lui in questo periodo in cui non ci sarà la scuola. Il direttore avrebbe dovuto trovare una soluzione diversa, impedendo di allungare i tempi di riapertura della scuola. Oltretutto perché sembrerebbe che i lavori all'interno siano conclusi e che stiano intevenendo solo nei giardini".

La contestazione della mamma del Pilastro si aggiunge a quella dei genitori della scuola dell'Ellera per la mancanza di una classe.

"Questa situazione ha creato un disagio a noi mamme - conclude - e soprattutto a quelle che lavorano. Il direttore avrebbe dovuto gestirla diversamente perché la scuola è un diritto per tutti, dalle elementari alle superiori, e mi sembra assurdo che non venga garantito".


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