Evidentemente dovremo imparare ad essere più cinici, ma a tutt’oggi troviamo sconcertante che due partiti (teoricamente) tanto diversi debbano andare avanti a braccetto.

Ma si sa: ognuno fa l’opposizione che crede. Noi, francamente, cominciamo a sentirci un po’ soli da “questa parte”. Ci sono gli amici di Sel e Federazione di Sinistra. Va bene. Ma da mesi sentiamo parlare di coalizione, per poi dover constatare che Pd e Pdl sempre più somigliano a parenti stretti. Insomma: dov’è l’alternativa?

Fanno pensare diversamente i cosiddetti “non allineati” del Pd. Coloro, cioè, che hanno preso le distanze dalla vicenda Talete, finita inevitabilmente con l’ennesimo strappo interno.

L’Idv sa di avere sintonia con una fetta non irrilevante della base del PD. Uomini e donne con molto entusiasmo ed assoluta buonafede, capaci di emozionarsi per una sfida rispetto allo status quo di un partito, il loro, in piena crisi di identità ed incapace a svincolarsi da troppe ambiguità.

Fatto sta che la questione dell’idrico viterbese potrebbe rilevarsi uno “spartiacque” (che combinazione!) per quello che avverrà nella Tuscia nei prossimi mesi.

L’Idv ha per primo rilevato, solo dieci giorni fa, quanto sia poco nota e poco chiara la vicenda dell’ acqua pubblica nell’area viterbese. La Robur s.p.a. è una società pubblica (appartenente al Comune di Viterbo, cioè ai suoi contribuenti) capace di bruciare denaro dei cittadini pur essendo in liquidazione da tre anni. Un paradosso? No. La cruda verità.

Forse solo l’inizio. Bilanci in rosso, movimenti oscuri, tante incognite. Quel che è certo è che stiamo verificando alcuni dettagli e presto andremo ad incontrare i media locali per una conferenza stampa sul tema. Ne vedremo delle belle, purtroppo!

Oltre al danno economico (che resta l’elemento più importante), aggrava il quadro una prospettiva politica claudicante per la sinistra viterbese. Non possiamo non stigmatizzare la mancanza di dialogo con il Pd, che ad oggi resta confinato nella sua torre d’avorio, felice (?) del suo orticello.

Eppure pare a tutti chiaro che se il Partito Democratico non è riuscito ad indicare il nome del proprio candidato alla presidenza della Talete è perché questo partito vive, nei suoi “alti sistemi”, di conflitti aperti e di una litigiosità tutt’altro che produttiva.

Noi viviamo tutto questo con estremo distacco. Nessuno ci ha chiesto un parere. Quasi si cercasse l’alleato solo per sottoscrivere quanto già deciso dal fratello maggiore. Chiaramente un discorso del genere è e sarà insostenibile. Ma fa sorridere (amaramente) quanto riportato nella sostanza. E cioè il fatto che con il nuovo c.d.a. (definito con l’avvocato Fedele in quota PDL, l'ing. Claudio Curti del Pd e Giulio Lucidi dell’Udc) tutto possa sembrare a suo modo sistemato. Ma così non è. Anzi.

La Talete, se qualcuno ancora non l’avesse capito, è all’alba della propria fine. Questo perché, lo ribadiamo e lo faremo, sarà nostra cura andare fino in fondo allo sperpero indecente che si è architettato negli anni. Noi vogliamo trovare i responsabili. E non ci saranno c.d.a. che tengano. Chi pensa di continuare a spartirsi il bottino (economico e politico) fatto di denaro pubblico se ne faccia una ragione. L’Idv non ci sta!

Noi non faremo sconti. Non faremo baratti. Noi no.
Noi vogliamo la verità, per i viterbesi! E basta.

Antonio Micci – Coordinatore Idv Provincia di Viterbo
Giuseppe Anelli – Coordinatore Idv Città di Viterbo
Raffaele Saladino – Consigliere Provinciale Idv
Giovanni Francola – Consigliere Provinciale Idv