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Viterbo - Stefano Calcagnini suona la sveglia al suo partito
"Dobbiamo cambiare questo Pd"
Viterbo - 14 settembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - E’ ormai da tempo, che osservo con distacco, unito a disagio e malessere, quanto accade a tutti i livelli nel Partito Democratico.

La vicenda relativa alla nomina del cda della Talete, non fa altro che confermare i sentimenti di cui sopra, fotografando un partito, ad oggi purtroppo incapace, di creare le condizioni per il rilancio di una seria e credibile politica riformista e riformatrice.

Leggo con sorpresa, che anche il consigliere Quintarelli, avverte il bisogno spontaneo ed impellente di sparare sul quartiere generale.

Non è mia intenzione assumere la difesa d’ufficio di alcuno.

Mi limito soltanto ad osservare, che è sempre più semplice per chi fa politica, addossare al “vertice” tutte le responsabilità, piuttosto che impegnarsi seriamente per delineare in maniera netta e chiara la linea del Partito, innanzitutto in materia di lavoro, fisco, sicurezza ed immigrazione, allo scopo di raccogliere e governare le molteplici sfide che sempre più frequentemente investono la società italiana ed il suo futuro.

Ritengo, in particolare, che il principale dei problemi da affrontare, non sia tanto il mancato accordo all’interno del Partito, per la nomina del Presidente della Talete, quanto al contrario l’assenza di condivisione di un progetto capace di parlare al nostro elettorato e non solo, segnando una rottura definitiva rispetto ai tanti “passati”, che rappresentano spesso un inutile ed ingombrante fardello.

Riproporre formule ed alleanze politiche ormai desuete, addirittura concedendo ospitalità, a tradizioni e culture, assolutamente non omogenee con il progetto originario del Partito Democratico, certifica soltanto un modo di agire spesso contraddittorio, ancorato a vecchi schemi, simboli e modelli ormai logori.

E’ necessario, al contrario, lavorare per consentire al Partito Democratico di assumere un profilo altamente moderno, pragmatico e riformatore, chiaramente riconoscibile sia dall’elettorato riformista che da quello cattolico e democratico, senza al contempo dimenticare di volgere lo sguardo alle tradizioni socialiste, laiche e liberali.

Non si sta a lungo in mezzo al guado. O si guadagna con convinzione la riva oppure si torna indietro.

Stefano Calcagnini
Consigliere comunale Pd Orte
Membro direzione provinciale Pd


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