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Viterbo - Avviato il restauro della chiesa di Santa Maria Nuova
Il soffitto sarà riportato all'antico splendore
di Francesca Buzzi
Viterbo - 16 settembre 2010 - ore 14,10

Don Antonio Gargiuli con l'architetto Luca Melappioni
Manuela Romagnoli dell'Università della Tuscia
Emiliano Antonelli del consorzio Croma che cura il restauro dei manufatti
I restauratori
Le pianelle smontate dalla struttura lignea del soffitto
Giacomo Profili, titolare dell'impresa del restauro generale
L'assessore ai Lavori pubblici del Comune Giovanni Arena
L'esterno della chiesa di Santa Maria Nuova
- Riportare al suo antico splendore il soffitto della chiesa di Santa Maria Nuova.

E' l'obiettivo dell'accurato restauro finanziato per il 70% dalla Regione Lazio e per il 30% dalla Cei.

Ogni singola pianella sarà pulita, catalogata, restaurata e poi riposizionata.

Il progetto, attualmente, è in fase di cantierizzazione e sarà concluso probabilmente per la Pasqua del 2011 anche se non si escludono rinvii.

“Il lavoro è molto complesso – spiega Luca Melappioni, l'architetto che dirige il progetto –. Sappiamo che mettere mano a una struttura così delicata e di così alto valore storico-artistico non è facile, ma ci rende molto orgogliosi ed entusiasti”.

Il soffitto è interamente decorato. Le pitture sono presenti sia nelle singole pianelle incastonate nella struttura, che nelle travi lignee esterne.

“La chiesa è stata restaurata più volte nel corso della sua storia – dichiara il parroco don Angelo Gargiuli – ma in alcuni casi, in particolare nei primi anni del '900, i lavori non sono stati fatti con la giusta accuratezza. Ora, quindi, gli esperti chiamati al lavoro dovranno darsi molto da fare”.

Considerata l'importanza storico-artistica della chiesa anche l'università della Tuscia prenderà parte al restauro. “I manufatti – chiarisce Manuela Romagnoli – saranno datati dal laboratorio della facoltà di Beni culturali per un intento di carattere conservativo non ché di approfondimento e conoscenza”.

Nel concreto i lavori saranno portati avanti da due imprese diverse. Una che segue i lavori strutturali e una che si occupa più da vicino del restauro.

“Ogni pianella sarà numerata per essere riposizionata nel punto esatto in cui era – spiega Emiliano Antonelli, del consorzio Croma -. Poi verrà pulita con un sistema a vapore, ridipinta se necessario e rimessa al suo posto. Uno dei problemi principali è la datazione dei singoli pezzi perché duranti i diversi interventi fatti nel corso degli anni si sono sostituite alcune pianelle o ridipinte sopra l'antico strato di colore.

Oltre alle pianelle, poi, si deve intervenire anche sulla struttura lignea. “Anche lì ci sono dipinti e decorazioni – conclude Antonelli – quindi il restauro interesserà anche le travi. Si procederà lentamente, a piccoli tratti”.

Del lavoro generale alla struttura si occupa la ditta guidata da Giacomo Profili. “Abbiamo il compito di consolidare tutto – spiega – ovviamente senza intaccare le pitture. Con un ottimo lavoro di collaborazione e tanta pazienza sono sicuro che uscirà fuori un'ottima risultato”.

Il progetto complessivo dovrebbe costare circa 500 mila euro. Questa è la cifra finanziata per la maggior parte dalla Regione Lazio e dalla Cei, ma gli addetti ai lavori temono che la cifra non basterà. Anche la data di fine dei lavori non è sicura. Per ora si spera di completare tutto per la prossima Pasqua.

Alla conferenza stampa di descrizione dei lavori era presente anche l'assessore ai Lavori pubblici del Comune Giovanni Arena.


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