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Viterbo - La Feneal Uil propone di attivare la patente per imprenditori
"E' ora di dire basta con le morti bianche"
Viterbo - 17 settembre 2010 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo
- E’ ora di dire basta, non c'è colore della pelle, non c'è’ nazionalità, quando si muore per il lavoro, è sempre una tragedia.

Ancora più tragedia è quando si muore per il lavoro irregolare, e non ci sono scusanti, o dimenticanze, oppure si sarebbe fatto domani, la norma e le leggi dicono che il lavoratore, come mette piede in cantiere deve essere in regola con Inps, Inal e Cassa edile.

E' ora di dire basta, i controlli devono essere più marcati, bisogna non dare spazi a chi, ancor di più in questo momento di crisi del settore edile, “usa” e “sfrutta” la necessità di lavorare con l’eludere le leggi sulla sicurezza, sulla regolarita’ contributiva e previdenziale.

E' ora di dire basta, di assistere ai sopralluoghi di routine solo ad incidente avvenuto, bisogna prevenirli, e combatterli.

E' inutile constatare solo se si è pagati la tassa di occupazione del suolo pubblico, bisogna controllare se il personale è in regola, se le misure di prevenzione dei rischi siano messe tutte in atto, se i dispositivi di protezione come il casco, le cinture di sicurezza, i macchinari usati, siano in regola; bisogna fare sinergia con tutte le istituzioni preposte, ispettorato del lavoro, asl, ufficio tecnico dei comuni per la concessione edilizia, forze di polizia.

Sono anni che lo diciamo, ma sembra che una volta passato il momento, ci si dimentichi del problema, e quando meno te lo aspetti, ecco che si affaccia di nuovo.

Ed a rimetterci è il lavoratore ed i suoi familiari.

Vogliamo ancora una volta, sensibilizzare le istituzioni preposte, ad affrontare questo problema una volta per tutte.

òe amministrazioni comunali ad esempio, con i loro uffici tecnici, devono richiedere il durc (documento unico sulla regolarita’ contributiva), non solo per dare la dia o la concessione edilizia, ma trimestralmente al committente dei lavori, ed inoltre con la loro polizia locale, effettuare continui sopralluoghi, devono comunicare tempestivamente all’ispettorato del lavoro ed alla asl, le concessioni e le dia erogate, al fine di una importante sinegia tra tutti i preposti, che effettueranno così i dovuti controlli.

Ancora più importante è istituire la “patente” dell’imprenditore.

Oggi, purtroppo, basta aprire una partita iva (e nell’ultimo anno molte sono state le aperture, specialmente effettuate da persone straniere), per avere il patentino da imprenditore.

Quello che proponiamo, anche a livello nazionale, è che bisognerebbe mettere qualche paletto in più, come si fa per coloro che vogliono aprire una qualsiasi attivita’: si deve fare un esame.

E non solo, una volta ricevuto la “patente” da imprenditore, il tale, dovrà dimostrare di aver ottemperato sempre alle leggi sulla sicurezza e sulla previdenza, e al rispetto dei contratti del settore, di avere cioè, sempre lavoratori in regola, e di non aver avuto infortuni sui suoi cantieri.

Questo farebbe si, che al verificarsi di fatti gravi, come quello accaduto, questo patentino gli si possa togliere, ed essere cancellato definitivamente dagli elenchi degli imprenditori seri.

Confidiamo nel lavoro delle forze di polizia e della magistratura, per la ricerca delle cause, e chiediamo a tutti di non abbassare la guardia, ma di fare una seria politica sulla sicurezza, perchè oggi dobbiamo dare le risposte ai nostri lavoratori, anche in merito al lavoro regolare che non c'è più.

Francesco Palese
Feneal Uil


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