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Viterbo - Pd - Craba, Mezzetti, Perosillo e Stavagna criticano il duo Fioroni-Veltroni
"Gli sconfitti abbandonano non firmano un documento..."
Viterbo - 21 settembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Abbiamo appreso dalla stampa della singolare iniziativa tradottasi nel documento sottoscritto da 75 parlamentari del Pd che contiene rilievi e critiche sulla linea politica espressa dal segretario Bersani e dalla maggioranza che lo sostiene.

Quello che sconcerta e che ci fa ritenere singolare tale iniziativa, a parte la sospetta tempistica del documento, che in qualche modo fa da contraltare alle censure “finiane” nei confronti della sempre più sgangherata maggioranza che governa il paese, parzialmente depotenziandole, è l’identità dei promotori del documento.

In ogni paese di democrazia matura è prassi consolidata ed indiscussa che i protagonisti di sconfitte elettorali abbandonino il proscenio più o meno in punta di piedi.

In Italia invece salgono spesso in cattedra e danno lezioni sul da farsi per i tempi a venire.

Insomma, a guidare la fronda nei confronti del segretario e della maggioranza interna usciti dalle primarie (si badi bene, per noi le critiche sono sempre legittime e talvolta colgono pure nel segno) sono niente meno che il segretario uscente ed il suo segretario organizzativo.

Purtroppo per loro, è ancora fresco il ricordo dell'operato dalla premiata ditta Veltroni-Fioroni nel periodo in cui gli stessi hanno operato da levatrici del neonato Pd, riuscendo quasi a strangolarlo nella culla.

Oggi si discetta tanto sulle percentuali presunte di consenso del Pd bersaniano, ma si dimentica del collasso politico ed organizzativo che caratterizzava il Pd di Veltroni, oggetto di una terapia d’urto rivitalizzante da parte del successore Franceschini che, allora, fornì un generoso contributo per salvare il partito ed oggi inorridisce di fronte a cotanta impudicizia, negando la propria firma al documento.

Non ci stupisce, comunque, il tutto sommato non trascurabile numero di sottoscrittori del documento.

La “legge porcata” di Calderoli aveva allora regalato a chi era assiso ai vertici dei partiti un potere di vita e di morte sui fortunati estratti alla “lotteria della fedeltà”, e non dubitiamo che il tandem di cui sopra abbia dispensato con generosità candidature a seguaci che comprensibilmente oggi si sentono in debito.

Del tutto improbabile ci sembra che a quel numero corrisponda un significativa quota di consenso “reale”.

Quanto al suo contenuto ci appare sconcertante che ad invocare l'esperienza di Prodi siano proprio quelle personalità che sancirono, di fatto, la fine del suo secondo governo e della preziosa stagione ulivista.

In ogni caso, ci pare doveroso assumere tale documento quale spartiacque per le scelte da operare nella prossima stagione congressuale provinciale, dichiarando, sin da ora, la nostra netta contrarietà al medesimo non tanto per ragioni di contenuto, quanto perché riteniamo non credibili i suoi promotori, professionisti della politica in circolazione da decenni, campioni del rinnovamento soltanto quando quest’ultimo si riferisce agli altri.

Conosciamo bene, poi, l’operato ed i risultati degli epigoni locali degli estensori del documento, già apprezzati in occasione delle recenti sconfitte alle elezioni provinciali e regionali, condotte all’insegna dello slogan della vocazione maggioritaria che si è tradotta nella rottura dell’alleanza di centrosinistra.

Crediamo che chi ha veramente a cuore il bipolarismo ed il Pd debba valutare con favore nomi per la candidatura a segretario provinciale del Pd che corrispondano a scelte di vera discontinuità e rottura rispetto al passato, distanti sia dalle correnti a conduzione personalistica, sia dalla riproposizione in sede locale di un documento che, come detto, in ragione dell’identità dei suoi promotori, riteniamo privo di qualsiasi credibilità.

Giovanna Craba – Direzione provinciale Pd
Carlo Mezzetti – Direzione provinciale Pd
Rodolfo Perosillo – Direzione provinciale Pd
Paolo Stavagna – Assemblea regionale Pd


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