E’ necessaria la modifica degli orari dei pullman, per permettere ai ragazzi di rientrare nei Comuni di residenza in orari accettabili, così come è necessario, da parte dei dirigenti scolastici, un approccio più flessibile all’organizzazione scolastica.

E’ vero, che se si adottasse la scelta di ridurre di 5 minuti l’ora di lezione (8-13,30) verrebbero meno, al monte ore annuo, dalle 18 alle 27 ore di lezione (a seconda delle tipologie d’istituto), ma è anche vero che tali ore potrebbero essere recuperate dagli alunni (e dagli insegnanti) prevedendo un periodo all’interno del calendario scolastico (circa un mese o poco più) nel quale l’orario giornaliero potrebbe essere protratto fino alla sesta ora.

La riforma infatti diminuendo le ore di lezione, crea lo spazio per una possibile flessibilità oraria in grado di garantire il monte ore complessivo della dovuta offerta formativa, ma anche la reale fruibilità di tale offerta.

Rimarrebbe il problema solo delle classi che svolgono un orario di 36 ore settimanali, ma anche per queste l’autonomia scolastica offre diverse possibilità di soluzione.

Sinistra ecologia libertà
Dipartimento scuola-università