::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|



Viterbo - Interviene Piero Belli, ccordinatore provinciale Idv
Scuola, più chiarezza sul futuro dei precari
Viterbo - 25 settembre 2010 - ore 12,00

- Notoriamente i politici italiani sono poco informati sulla scuola ed essendo poco informati ne parlano con discorsi approssimativi.

Chiaramente, questa scarsa conoscenza gioca a favore di chi sta compiendo il massacro fra i precari, cioè tutti coloro che hanno lavorato per anni tra mille difficoltà.

La pessima riforma Gelmini rischia così di risultare un male subdolo nel corpo già debole della Pubblica Istruzione: un male in grado di produrre guasti irreversibili.

Visto dal di dentro il panorama è agghiacciante.

Ci sono 40 mila docenti che hanno insegnato nella scuola da anni, che hanno promosso e bocciato studenti, che sono stati presenti ai consigli e ai collegi in ogni ordine e grado di scuola e non sono considerati dalla ministra Gelmini come precari.

Docenti che sono stati assunti per ricoprire cattedre vacanti e supplenze annuali, quindi non semplici supplenze temporanee, con gli stessi incarichi e le identiche mansioni dei colleghi abilitati e di ruolo. Docenti che con notevole sacrificio, hanno consentito la continuità didattica delle scuole le cui esigenze di ricoprire cattedre vacanti sono state soddisfatte dai docenti di terza fascia, i docenti “invisibili”.

I docenti di terza fascia, “quelli non abilitati”, sono docenti con competenze disciplinari certificate dalle università italiane e sul campo con anni di servizio. Eppure continuano ad essere ignorati, fraintesi, irrisi, dimenticando che le scuole si sono servite di loro.

Questi insegnanti non abilitati sono idonei all’insegnamento, autorizzati dallo stesso ministero. La normativa italiana prevede infatti che “l’abilitazione nella scuola sia requisito indispensabile solo per l’accesso all’assunzione in ruolo” cioè a tempo indeterminato.

L’abilitazione quindi non riguarda la distinzione fra chi è idoneo ad insegnare e chi no o solo temporaneamente.

Si legge sui giornali che il precariato nella scuola non lo ha creato questo governo. Ma nessuno ha mai accusato il governo di questo! Quello che si contesta è che la ministra dell’istruzione (un tempo pubblica?) invece di prodigarsi a risolverlo lo aggrava!

Altro proclama lanciato sui media è quello che da adesso non ci saranno nuovi precari e quelli esistenti 200 mila abilitati e 40 mila non abilitati verranno assorbiti nei prossimi 7/8 anni. Ma i conti non tornano: se quest’anno sono stati messi in ruolo 10 mila docenti gli anni necessari saranno 24.

Ma no, il problema dei circa 40 mila docenti non abilitati è bello che risolto: a giorni dovrebbe uscire un decreto ministeriale per l’accesso ai TFA, cioè Tirocini di Formazione Attiva, in cui i docenti di cui sopra e i neo laureati vi possono accedere dopo aver superato un test di ammissione, una prova scritta, una prova orale e avere anche la certificazione in lingua inglese.

Docenti che hanno una media di 40/45 anni di età e che insegnano da diversi anni nella Scuola devono dimostrare di essere “meritevoli”. Attenzione! Non per essere assunti, ma per arrivare a fare un corso di abilitazione con esame finale, comunque.

Si deve sapere che gli insegnanti di terza fascia sono messi peggio degli altri, umiliati e nemmeno riconosciuti come “precari veri”. E’ importante che anche nella Provincia di Viterbo, in cui ci sono molti insegnanti di terza fascia, si parli e si faccia conoscere la realtà e la situazione disperata che si sta vivendo.

Italia dei Valori finalmente è presente e anche Adida (Associazione dei docenti invisibili da abilitare) ha preso posizione contro questa ingiustizia. Gli altri partiti politici e i sindacati quando, uniti finalmente si renderanno conto di cosa sta accadendo?

Piero Belli
Coordinamento provinciale Idv


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi

-