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Viterbo - Sanità - Parola di Polverini
"Nessun ospedale chiude"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 25 settembre 2010 - ore 4,10

Le immagini della protesta fuori dalla Provincia
Renata Polverini e Macello Meroi
L'assessore Cetica
- Sanità viterbese, non tutto è perduto, tranne la pazienza di un gruppo di cittadini e operatori, che ieri pomeriggio ha atteso in Provincia l'arrivo di Renata Polverini, per contestarla sui ventilati tagli nella Tuscia.

Che per il presidente della Regione non ci sono. Tanto che rispondendo a un cronista che le chiedeva se fosse disponibile a modificare il piano, replica in modo secco: “Disponibile a modificare che cosa – si domanda a sua volta la Polverini - la rete deve ancora uscire. Quando si parla di disponibilità a modificare, questa non c'è, perché non abbiamo nulla da modificare. Stiamo ancora costruendo”.

A Viterbo si parla da tempo di rischio chiusura per reparti a Tarquinia e Civita Castellana . “Io manterrò tutti i reparti – continua - che sono in linea con le indicazioni del ministero della Salute e dell'Organizzazione mondiale della sanità”.

Solo che il tempo stringe. C'è tempo fino alla fine del mese.“Non vi preoccupate. Fino all'ultimo minuto si può cambiare tutto e si può modificare tutto. Stiamo lavorando, lo abbiamo fatto per tutto il mese di agosto. Anche ieri eravamo con i tecnici del ministero a rivedere le reti.

Nessun ospedale chiude e non capisco chi ha messo in giro questa voce”.

Parole che il gruppo di cittadini non ha ascoltato. Il presidente non li ha incontrati. Colpa del non esattamente caloroso benvenuto riservatole. Dopo avere atteso un paio d'ore, hanno aspettato che il presidente entrasse. Separati da una parete di vetro.

La Polverini arriva da un'entrata secondaria e si dirige comunque verso di loro. Intenzionata a parlare. Poi vola qualche parola di troppo nei suoi confronti, qualcuno comincia a sbattere le mani contro il vetro. Molti gridano. E il presidente passa direttamente alla sala conferenze dove è in corso un incontro sul patto di stabilità regionalizzato, vera ragione della sua presenza a Viterbo.

Una contestazione accesa, ma dove fuori posto c'è stata soltanto qualche parola. Anche perché il servizio d'ordine per tutto il pomeriggio ha tenuto sotto controllo (blindato?) palazzo Gentili e in particolare la sala conferenze.

Solo più tardi Renata Polverini ha spiegato le ragioni del mancato incontro con i manifestanti. “Non ho nessuna intenzione d'incontrare i signori che sono fuori. Siccome sono qui con calma, educazione e rispetto del territorio e siccome ho incontrato il sindaco di Civita Castellana con il quale stiamo ragionando, ho incontrato le organizzazioni sindacali per le esigenze richieste, siccome ho avuto un'accoglienza che oggettivamente dire incivile è poco, non ho alcuna intenzione di incontrarli. Se domani chiamano in Regione siamo a disposizione”.

Delusi quelli rimasti fuori ad aspettare. Con trombe, fischietti e cartelloni. Tra loro anche i precari che attendono la stabilizzazione. Mentre a riportare un po' di buonumore al presidente ci pensa prima il sindaco di Vitorchiano Ciancolini. Che le offre un mazzo di fiori.

“Sono sindaco, ma sono stato sindacalista e anche lei lo è stata – dice – anche se qualcuno mi ha criticato”. E riferito al fatto che fuori si contestava non solo la sanità, ma anche per il nucleare: “Quando si pensa a tante cose non si pensa a niente”.

L'assessore provinciale Santucci si rammarica di non avere i fiori, intervenendo.

E il presidente rimarca. “Sono tre volte che ci incontriamo e mai i fiori”. L'assessore non si lascia sfuggire la battuta. “Ma sono tre volte che ci vediamo e che non mi da soldi (finanziamenti) – quindi siamo pari”.

E' a presentazione del patto. Ma i sindaci che intervengono in larga parte ne approfittano per chiedere lumi su stanziamenti. Da quelli per le chiese a quelli per le strade, la tinteggiatura degli edifici, le aree artigianali. Presidente e assessore regionale al bilancio Cedica annotano.

Il patto regionalizzato di stabilità è uno strumento che consentirà agli enti di utilizzare risorse economiche senza sfondare il tetto imposto. Un modo per svincolarsi dal patto di stabilità vero e proprio.

“Chi l'ha inventato – spiega il sindaco di Caprarola Cuzzoli – con la testa tanto bene non stava”.

La Polverini elogia il provvedimento della Regione e promuove i suoi primi sei mesi. “Abbiamo fatto diverse cose – dice – gli effetti si vedranno.

Sul fronte scuola, ad esempio, ci faremo carico della stabilizzazione dei precari, abbiamo stanziato fondi per la messa in sicurezza degli edifici. Per Viterbo ci stiamo impegnando per le infrastrutture.

L'aeroporto non dovrà essere una cattedrale nel deserto, ma andrà integrato col resto del territorio regionale e con quello confinante”.


Provincia - Sanità - La presidente si rifiuta di incontrare i cittadini - Fotocronaca
Polverini contestata
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 24 settembre 2010 - ore 19,45


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