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Viterbo - Consiglio provinciale - Diretta - A cura di Giuseppe Ferlicca - Fine
Passa all'unanimità il documento contro il taglio agli ospedali
Viterbo - 27 settembre 2010

- 14.30 - Il consiglio provinciale termina con l'approvazione di un documento unico sulla sanità.

“Esprimo viva soddisfazione per l’unità d’intenti riscontrata questa mattina in consiglio provinciale nella seduta aperta dedicata al piano di riordino della rete ospedaliera provinciale”.

E’ il commento del presidente Marcello Meroi in seguito all’approvazione unanime del documento congiunto, condiviso da tutte le forze politiche, con il quale si impegna il presidente della Provincia:

A richiedere al sindaco di Viterbo Giulio Marini, presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità, la convocazione dell’assemblea;

a costituire un tavolo tecnico di discussione per affrontare il complesso problema della sanità in relazione ai vari territori, recependo le istanze provenienti dalla conferenza dei sindaci e dalle amministrazioni locali interessate;

A collaborare con il presidente della Regione Lazio, commissario ad acta della sanità, per ottenere una rimodulazione del piano sanitario secondo le esigenze del territorio.

Questo è quanto scaturito da un’ampia e articolata discussione che ha coinvolto consiglieri provinciali, sindaci dei vari comuni interessati (Gianluca Angelelli di Civita Castellana, Mauro Mazzola di Tarquinia, Alberto Bambini di Acquapendente), il presidente del comitato ristretto di rappresentanza dei sindaci Riccardo Paradisi, i rappresentanti sindacali di categoria e dei lavoratori del comparto.

Dopo un primo incontro dei capigruppo, dove maggioranza e minoranza hanno confrontato le rispettive mozioni, mettendo a punto un documento congiunto, si è passati successivamente ad un importante momento di concertazione nel corso del quale, lo stesso documento, è stato condiviso anche dai rappresentanti sindacali presenti alla seduta.

“Da quando questa amministrazione si è insediata – è stato il commento di Meroi – sono stati già convocati quattro consigli straordinari e aperti per affrontare e discutere tematiche di interesse generale e di particolare importanza.

Tutti questi consigli si sono conclusi con l’approvazione di documenti unanimi, condivisi da tutte le forze politiche chiamate a rappresentare gli elettori della Tuscia.

Tematiche come il nucleare, lo stato di salute del Lago di Vico, il problema del precariato in Provincia e oggi la riorganizzazione del sistema sanitario provinciale sono argomenti che vanno affrontati con spirito unitario e grande senso di responsabilità.

Il metodo del confronto e della concertazione con tutti i soggetti interessati, è il metodo di lavoro che la nostra amministrazione intende perseguire per ciò che riguarda tutte quelle questioni fondamentali, destinate ad incidere sulla salute del territorio e sulla vita stessa dei cittadini.

Un plauso quindi – ha concluso Meroi – ai consiglieri provinciali, ai rappresentanti sindacali, a tutte le persone intervenute al dibattito di oggi, che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo condiviso, e del quale mi farò garante. Un ringraziamento anche al delegato alla sanità della Provincia Vincenzo Bruni, che pur non avendo potuto partecipare alla seduta di oggi, ci ha supportato nei giorni scorsi nell’elaborazione del documento”.


14.05 Parla la rappresentante dei precari di Civita Castellana.

Boccia la situazione com'è andata maturando. Poi avanza alcune richieste.

Il consiglio provinciale si ferma per concertare il documento comune.


13.50 - Prosegue il dibattito.

Quindi arriveranno le conclusioni del presidente Marcello Meroi, poi la discussione sul documento unico da parte dei capigruppo.


13.35 - Parla Fortunato della Cisl.

Non c'è solo il decreto 48, ma anche il 17 del 2008 che stabilisce i numeri dei posti letto.

"Con uno standard di 3,37 posti letto ogni mille abitanti - dice - il sindacato più volte ha chiesto incontri in Regione, ma sono sempre sfuggiti.

Noi possiamo stilare tutti i documenti, giusti, che vogliamo, ma non risolve il problema".


13.25 - Ma quanti sono i capigruppo della maggioranza? Se lo domanda il consigliere Pd Angelelli, guardando i banchi della maggioranza praticamente tutti vuoti.

"Noi - spiega - è da questa mattina alle 11,30 che siamo qui, ma vedo nella maggioranza assenze. Poi, si sta redigendo un documento senza avere ancora ascoltato tutti".

Quindi il vice presidente del consiglio chiede la sospensione per richiamare i consiglieri che sono fuori. Battisti (Pd) si oppone. "Non ha senso ". E' il commento. Alla fine si va avanti.


13.15 - Tocca ai sindacati.

Parla Miranda Perinelli (Cgil). "Siamo al 27 settembre a tre giorni dall'emissione dei decreti.

Ci rimane lo spazio che è esiguo, inutile. Non sapendo quali saranno le modifiche ai decreti. Non abbiamo avuto la possibilità di un confronto.

C'è un problema a monte, sul significato di democrazia partecipata. Vedo che sui banchi mancano molti consiglieri, è sciatteria.

Se stanno redigendo un documento, è sbagliato. Quando chiediamo un confronto per essere ascoltati, viene stilato un documento senza sentire i sindacati, i cittadini, gli operatori.

Stiamo giocando? L'ascolto è partecipazione.

La sanità riguarda tutti e non solo le istituzioni. Oggi serve un riassetto che anche a Viterbo pensi alla centralità del territorio, che ci sfugge".


13.10 - I capigruppo si sono riuniti per stilare un documento comune. Mancano loro, ma anche altri consiglieri.

Effetto del dibattito che si allunga. Arriva la replica di Saladino (Idv) al capogruppo Pdl Mantuano. "Una mancanza istituzionale".


13.00 - Dal 5 agosto la convocazione arriva a fine settembre.

"Chiedere una convocazione urgente sulla salute della gente, credo che ci sarebbe l''urgenza di convocarli.

Il tema era cocente e importante che anziché aspettare i soliti problemi, si poteva affrontare prima".


12.55 - Il presidente Polverini chiude i reparti che non rientrano nei parametri.

"I parametri li abbiamo solo per certe cose - sostiene il sindaco di Acquapendente Bambini - non ne abbiamo per i pronto soccorsi, le corse Cotral o le aperture degli uffici postali".


12.50 - "Una delle persone in prima fila che venerdì protestavano - spiega Angelelli - è un malato oncologico.

Forse una ragione ce l'ha. Va capito, Poi aggiungo che se uno le parolacce le dice, le prende pure".


12.45 - Se chiudono reparti a Viterbo, Terni rafforzerà i suoi, aspettandosi un aumento di pazienti.

"Se è giusto sotto a 500 parti vanno chiusi i reparti - spiega Angelelli - è giusto che da 2,6 si arrivi a 4 posti letto ogni mille abitanti. Se la sicurezza deve valere, deve valere sempre.

Se si deve tagliare per esigenze di bilancio, siamo disposti a discutere. Se si devono tagliare posti, tagliamo. Diciamo dove farlo. Se ce ne dobbiamo fare carico, lo facciamo".


12.37 - La Polverini chiude i reparti di Ostetricia perché non raggiungono i 500 posti.

"Non è un problema economico - spiega Angelelli - ce lo ha spiegato lo stesso presidente.

Il problema è la sicurezza. La Polverini non si vuole assumere la responsabilità, in caso di problemi. Ma in provincia di VIterbo si partorisce in sicurezza

In 10 anni ci sono stati 4 eventi avversi. Fisiologici. Tre a Viterbo, uno a Tarquinia e nemmeno uno a Civita Castellana.

Vorrei sapere quante sono nel Lazio le cliniche private con meno di 500 parti annui e perché sono ancora aperte, mentre quelli pubblici vanno chiusi".


12.36 - Il sindaco di Civita Castellana è in difficoltà a parlare. "Ho paura che quello che dico possa nuocere al mio territorio. Sono su un filo o posso parlare in libertà?

Cercherò di essere moderato - osserva - penso che la discussione portata avanti in due mesi sia sempre stata unitaria per coinvolgere tutte le istituzioni che avevano interesse.

Sono stato ad Acquapendente, a Civita abbiamo organizzato manifestazioni, altre a Tarquinia, sabato ero a Ronciglione. Non mi sono diviso da nessuno.

La mia battaglia l'ho fatta con le altre istituzioni, mi sono sentito anche con il presidente della Provincia Meroi. Per difendere gli ospedali provinciali".


12.35 - Serve un documento condiviso. Lo sostiene anche il capogruppo Pdl Gianluca Mantuano.

"A Saladino faccio presente che l'urgenza deve fare la rima con coerenza.

Non come sui precari - dice Mantuano - sui quali leggo commenti nei giornali che vanno in maniera diversa rispetto alle posizioni assunte nel consiglio provinciale".


12.30 - "Noi voteremo la mozione comune - spiega Saladino Idv - che si configura come un'urgenza.

Passata l'urgenza bisognerà discutere su come i finanziamenti sono utilizzati.

Con Roma capitale rischiamo tagli importanti alla salute pubblica".


12.25 Il Pd è disponibile a incontrarsi con la maggioranza e stilare un documento comune.

Lo anticipa il capogruppo Federico Grattarola.

"In cui chiedere la revoca dei decreti - spiega - e non il taglio dei posti letto, ma 150 aggiuntivi, oltre a chiedere immediata convocazione della conferenza dei sindaci.

Disponibili a vederci, ma non prescindendo da questi punti".


12.20 - Bartolacci (Popolari) propone un incontro tra i capigruppo per trovare un documento comune.

Attualmente le mozioni sono due.


12.18 - Felice Casini (Udc) è perplesso sulla suddivisione del territorio da parte della Regione in macroaree.

"Si creano squilibri all'interno e carenze nelle strutture provinciali - sostiene - i posti letto per abitante sarebbe otto su mille abitanti a Roma, contro uno su mille abitanti per Viterbo".


12.15 - "Revoca del decreto, ma non solo. Serve una proposta valida per la sanità viterbese" è la conclusione dell'intervento di Battisti.


12.10 - Ci sono persone e non pazienti.

"Gli abitanti hanno il diritto di essere curati nei tempi giusti e con efficacia - lo sostiene Bengasi Battisti (Pd) - in campagna elettorale il presidente Polverini ha puntato molto sulla sanità.

Rimase scandalizzata dai posti letto e dalle liste d'attesa. Mi aspetto che da presidente si adoperi per eliminare i problemi, ma credo che i decreti non rispondano a queste esigenze.

Dobbiamo chiederle solo una cosa, la revoca dei decreti. La nostra provincia ha bisogno d'investimenti".


12.00 - Il consigliere Palozzi (Pd) esprime solidarietà ai cittadini di Civita che venerdì non sono stati ricevuto dal presidente Polverini.


11.58 - Il punto fermo è che il piano regionale è sbagliato. Mazzola lo ribadisce.

"Dobbiamo essere uniti - rimarca Mazzola - forse Tarquinia ha risolto il problema? Non è questo il punto. Rimane il fatto che noi abbiamo sbagliato a dividerci.

Un nostro comitato ragionava con i tecnici della Regione e si stilava un piano nuovo. Ma a un certo punto dietro non c'era più nessuno. I sindaci pretendono che venga convocata la conferenza.

C'è qualcosa che non funziona, è una vergogna se non se ne discute dove si dovrebbe. Chiedo unità dei sindaci, della Provincia, sindacati.

Usciranno i decreti, vediamoli insieme. Il piano regionale è sbagliato, perché basato solo sui numeri. Va fatto uno serio, da chi conosce il territorio".


11.55 - "Questo consiglio provinciale arriva in netto ritardo".

E' il pensiero del sindaco di Tarquinia Mazzola. "Eravamo partiti bene, i consigli comunali avevano votato documenti, votati anche al comitato dei sindaci sulla sanità.

Ma a un certo punto ci siamo spaccati, noi non siamo stati bravi a restare uniti.

Un errore che abbiamo fatto è stato di andare lì e parlare ognuno del suo ospedale. Assecondando la Polverini".


11.52 - Francesco Bigiotti (Udc) si augura un documento con la minoranza in cui sia inserita anche la richiesta di un tavolo comune.


11.50 - Meraviglia chiede la presentazione di un documento in cui chiedere un tavolo gestito dalla Provincia per far dialogare direttamente i Comuni con la Regione.


11.40 - Interviene il consigliere Meraviglia di Tarquinia.

"Come può la Regione prevedere la chiusura di reparti che riscuotono il consenso dei cittadini e sono efficienti? - si domanda Meraviglia - Tarquinia ha 17mila abitanti e nel 2009 ha visto nascere 480 bambini e 400 invece a Civitavecchia, che ha un bacino d'utenza più ampio".


11.29 - Parla Paradisi il presidente del comitato ristretto dei sindaci. "La conferenza dei sindaci - spiega - si era espressa contro il decreto 48.

Da allora sono stati fatti due comitati di rappresentanza, per rappresentare le difficoltà di Civita Castellana e Tarquinia che i parametri del decreto penalizzerebbero.

Oncologia diventerebbe, ad esempio, ambulatoriale".


11.27 - Quindi le parole di Renata Polverini che ha definito incivili i manifestanti venerdì in Provincia.

"C'erano sindacati - spiega Angelelli - anche un esponente del clero, c'erano malati oncologici che hanno atteso due ore sotto la pioggia per essere ricevuto.

Ma la Polverini è entrata da un ingresso secondario e non li ha più voluti incontrare.

Non ho sentito insulti personali, ero presente, ma non ne ho la certezza.

L'unico segno di inciviltà arrivava da dietro il video. Si sentono due bestemmie inframmezzate da un'altra frase".


11.25 - "Roma non fa sconti - è il monito di Angelelli - e quanto avviene oggi è solo l'inizio".


11.22 - Poi la decisione del presidente d'incontrare separatamente i sindaci.

"La Provincia avrebbe dovuto far valere tutto il territorio - spiega Angelelli - come ente è quello che ne uscirà peggio, non essendo stato in grado di tutelare il territorio.

E' incredibile che non ci sia stata una mobilitazione di massa, non siamo stati in grado di aggregare niente di niente".


11.12 - Il consigliere Pd Angelelli apre.

"La cosa più importante è ascoltare le istanze dei convenuti. - spiega - Mi limiterò a fare una cronistoria di quanto avvenuto a partire dal decreto 48 che istituisce la macroaera.

Così la provincia di Viterbo, già con meno letti rispetto a quanto previsto dalla Regione, penalizza il nostro territorio, che già avanzava un credito sui posti letto".

Quindi il decreto 56 per chiuduere Ostetricia a Civita Castellana e Tarquinia e il decreto 59 Oncologia di Civita Castellana.

"Come mai a oggi la conferenza dei sindaci sulla sanità non è mai stata convocata?".

Lo chiede al sindaco Giulio Marini, Angelelli.

"La presidente Polverini - spiega Angelelli - ha sempre rifiutato di venire sul territorio a guardare di persona le strutture che si vogliono chiudere".


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