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Lettere - Onofrio Mancini e Maurizio Firmani replicano a Serafini
Roma-Viterbo in un'ora, non si può...
Viterbo - 29 settembre 2010 - ore 3,40

Riceviamo e pubblichiamo
- Ho appena finito di leggere la lettere del signot Serafini e mi permetto (da pendolare quotidiano) alcune osservazioni:

1- Forse percorrere la Cassia Veientana in direzione Vt-Roma tra le 7.00 e le 9.30 sarebbe più attendibile che farlo (in direzione opposta) alle 12.50

2- E' probabile che usando l'autostrada ci si metta un'ora e poco più (fino a Roma nord) ma perché un pendolare dovrebbe aggiungere la tassa quotidiana del pedaggio autostradale (considerando che l'Anas vorrebbe farci pagare anche l'accesso al gra) e circa 20 Km in più rispetto alla SS2?

3 - Consiglio al signor Serafini di immaginare i pullman che trasporteranno i viaggiatori da Viterbo a Roma mentre attraversano Sutri, Capranica, Cura di Vetralla ecc. ecc. (volendo escludere la Cassia Cimina...)

4- Usare Saxa Rubra come punto di arrivo non è proprio il massimo, perché immagino che l'ignaro viaggiatore che dovesse atterrare a Viterbo non sarebbe proprio felice di essere mollato con i bagagli all'altezza del Gra

5- Senza presunzione (non sono uno statistico) ma un campione di rilevamenti più consistente sarebbe più attendibile: provi il signor Serafini ad effettuare le sue misurazioni anche per una sola settimana in orari più significativi e poi ci faccia sapere. Io sono pronto a scambiare informazioni.

Cordiali saluti,
Onofrio Mancino



Vorrei rispondere al signor Simone Serafini, riguardo la possibilità di percorrere il tragitto disastrato della Cassia tra Roma e Viterbo in un’ora.

Dalla lettera si evince che il record (che non metto in discussione) è stato raggiunto “con il vento a favore” per cui non è omologabile: gli orari indicati (intorno a mezzogiorno-l’una per Roma-Viterbo e intorno alle 18 per Viterbo-Roma) non solo non sono da considerare di punta, per chi si classifica come pendolare, ma sono anche in senso contrario al traffico più intenso.

Inoltre la partenza da una località periferica di Roma e praticamente in prossimità del raccordo fa sì che il record non sia nemmeno da prendere in considerazione. Chi volesse raggiungere il centro da Saxa Rubra, comunque, avrebbe davanti a sé almeno un’altra mezz’ora di mezzi pubblici (trenino ex-Roma Nord e Metro A).

Viaggio da semipendolare ormai da 14 anni tra Roma e la provincia di Viterbo, e non sono mai riuscito a fare il percorso in meno di un’ora e mezzo pur non dovendo, come il signor Serafini, entrare in centro o arrivare a Roma sud, se si esclude il rarissimo caso di una partita del campionato del mondo in cui giocasse l’Italia.

L’ultima esperienza è di lunedì scorso, giornata di traffico normalissimo: partenza da Viterbo alle 8.00, sono arrivato in ufficio (sull’Aurelia all’altezza dell’Holiday Inn, quindi anche in questo caso zona molto periferica) alle 9.50; ho persino scelto di evitare la Cassia tra Viterbo e Monterosi optando per la Cassia Cimina, visto che la stagione ancora lo consente e di yeti non ne sono mai stati avvistati.

Ho trovato, come sempre, forti rallentamenti sulla Cassia Bis all’altezza di Formello (nessuna causa visibile lungo il percorso, che comunque è a 4 corsie), sul raccordo in vari punti ed infine, come al solito anche qui, all’imbocco dell’Aurelia.

Al ritorno peggio che mai, visto che sul raccordo interno persistono dei lavori che temo non finiranno mai nella galleria tra Trionfale e Cassia a seguito della realizzazione della terza corsia, lavori che ormai perdurano da 5 anni: in questo tratto, sempre che lo si percorra in orario di punta, ci si può smarrire anche un’ora. Sui treni e mezzi pubblici di qualsiasi genere di veli pietosi ne sono stati stesi fin troppi.

Auguro al signor Serafini una vita professionale che gli permetta di scegliersi gli orari in cui recarsi al lavoro e di doversi muovere dal nostro sventurato capoluogo solo quando c’è una partita da vedere.

Maurizio Firmani


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